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Disoccupazione stabile e bassa

Disoccupazione stabile e a bassi livelli in Svizzera: il tasso dei senza lavoro si è attestato in luglio al 2,1%, lo stesso valore di giugno e dato più basso da fine 2001. Nel confronto su un anno vi è stata una contrazione di 0,2 punti. In Ticino la disoccupazione è al 2,4%, nei Grigioni allo 0,7%.

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Stando ai dati diffusi venerdì dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) alla fine di luglio 97’578 disoccupati erano iscritti presso gli uffici regionali di collocamento (URC), 356 in più di 31 giorni prima. Nel confronto su dodici mesi è stato osservato un calo di 8474 unità.

In Ticino i senza lavoro erano 4077: 53 in meno di giugno e 7 in meno di luglio 2018. A titolo di confronto, la media annua del 2018 è stata di 4953, quella del 2017 di 5667. Il Ticino (2,4%) presenta una quota di senza lavoro che è la settima più alta in Svizzera, mentre i tassi più contenuti sono osservati a Obvaldo (0,6%), Nidvaldo (0,7%) e Grigioni (0,7%).

Tornando ai dati nazionali, va rilevato che il tasso rimane ai livelli più bassi da quasi 18 anni. A titolo di confronto gli ultimi tassi di luglio erano stati 3,0% (2015), 3,1% (2016), 2,9% (2017) e 2,3% (2018). Le quote di senza lavoro registrate dalla SECO sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato solo del 4,3%, osservano nel gennaio 2004. Va anche rilevato come i dati sulla disoccupazione non tengono conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell’assistenza.

Disoccupazione e nazionalità

Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell’1,6%, gli stranieri del 3,5%. Fra questi ultimi le differenze sono notevoli: fermo restando che nessuna comunità può vantare valori inferiori a quelli relativi ai cittadini elvetici, lo scarto è ancora ridotto per tedeschi (2,3%), ma si fa già più consistente per gli italiani (3,2%) e i francesi (4,2%). Il dato più elevato è registrato dagli africani (7,2%), che la SECO presenta nel loro insieme, ma elevati sono anche i tassi di bulgari (6,0%), kosovari (5,3%) e rumeni (5,1%). La quota per i 28 paesi dell’Ue (3,0%) è quasi il doppio di quella per gli svizzeri.

La disoccupazione tornerà a salire

La disoccupazione è attualmente ai minimi e tornerà a salire, ma per motivi puramente di calendario, legati alla fine dei periodi di formazione: lo ha affermato Boris Zürcher, direttore della divisione lavoro presso la Segreteria di Stato dell’economia (SECO), commentando i dati diffusi dai suoi funzionari.

Il livello più basso della disoccupazione dovrebbe essere raggiunto: ora è attesa una crescita, ma non a causa della congiuntura, bensì per effetto stagionale. Tradizionalmente sino a metà anno l’attività aumenta nella costruzione e nel settore alberghiero e della ristorazione, mentre con la fine dell’estate i numeri dei senza lavoro tornano a salire a causa di coloro che hanno finito la formazione e sono in cerca di impiego.


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