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Liberato l’anarchico Marco Camenisch

Marco Camenisch è uscito dal carcere. L’anarchico svizzero, noto anche alle cronache italiane come “ecoterrorista”, ha ottenuto il 10 marzo la libertà condizionale dopo oltre 25 anni dietro le sbarre. L’attivista ecologista e antinucleare avrebbe terminato definitivamente di scontare la sua pena a fine maggio 2018.


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Camenisch, 65 anni, era da tempo un simbolo degli ambienti anarchico-insurrezionalisti. La sua prima condanna risale al 1981, quando gli furono inflitti 10 anni di reclusione per un attentato dinamitardo al traliccio di una centrale elettrica nei pressi di Bad Ragaz, San Gallo, avvenuto la notte di Natale del 1979.

Il 17 dicembre del 1981, evase con altri cinque detenuti dal penitenziario zurighese di Regensdorf. Un secondino fu ucciso e un altro gravemente ferito.

Rimase latitante anche dopo l’uccisione, nel 1989, di una guardia di confine svizzera a Brusio, Val Poschiavo, villaggio natio di Camenisch. L’anarchico ha ammesso di esservisi recato per visitare la tomba del padre, ma ha sempre negato l’assassinio, per il quale ha appena finito di scontare la condanna.

Camenisch fu arrestato in Italia, il 5 novembre del 1991 vicino a Massa Carrara, dove aveva allacciato contatti con il locale movimento anarchico. Alla richiesta dei documenti, sparò a un carabiniere ferendolo a un braccio.

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Nell’aprile del 1993, il Tribunale di Massa Carrara lo condannò a 12 anni di carcere per tentato omicidio e per tre attentati a tralicci dell’Enel nella regione. L’ecoterrorista fu estradato in Svizzera nell’aprile 2002, dove lo attendeva il carcere e un nuovo processo.

Al processo celebrato nel 2004 davanti alla Corte d’assise di Zurigo, fu condannato a 17 anni, pena poi dimezzata a distanza di tre anni dal Tribunale federale.

Due anni fa, l’Ufficio zurighese per l’esecuzione delle pene aveva approntato un piano che prevedeva una serie di congedi allo scopo di preparare Camenisch alla vita da uomo libero. Le precedenti richieste di liberazione anticipata presentate dall’avvocato Bernard Rambert erano invece state respinte.



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