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Ankara lascerà liberi i sette svizzero-turchi

Primissimo piano di Ilhan Saygili; indossa gli occhiali e gemelli dorati ai polsi; si scorge sul fondo bandiera turca
L'ambasciatore Ilhan Saygili venerdì mattina di fronte alla stampa. Keystone

L'ambasciatore di Turchia a Berna ha comunicato venerdì che le sette persone con doppia nazionalità svizzera e turca attualmente trattenute da Ankara saranno presto libere di muoversi.

Le autorità avevano imposto ai sette il divieto di lasciare la Turchia poiché ritenuti sostenitori del predicatore Fethullah Gülen oppure legati a organizzazioni fuorilegge, in particolare curde, secondo rivelazioni giornalistiche poi confermate dal Dipartimento federale degli affari esteri DFAECollegamento esterno.

Per le stesse ragioni, alcuni turchi con domicilio in Svizzera erano finiti in carcere.

Fine dello stato d’emergenza

Le misure restrittive contro i sette, ha precisato l’ambasciatore Ilhan SaygilCollegamento esternoi, cesseranno il 18 luglio insieme alla revoca dello stato d’emergenza, dichiarato in Turchia dopo il fallito golpe del 15 luglio 2016 contro il presidente Recep Tayyip Erdogan.

Secondo le stime dell’Onu, in questi due anni di misure eccezionali almeno 160’000 persone sono state arrestate e 152’000 epurate dalle pubbliche amministrazioni.

Dopo le purghe, le pene

Intanto, alla viglia del secondo anniversario del fallito colpo di stato -che ha provocato la morte di 200-300 persone, perlopiù civili- in Turchia arrivano durissime condanne per i golpisti.

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Dopo un processo durato nove mesi, un tribunale di Istanbul ha comminato 84 ergastoli aggravati nei confronti di imputati accusati di aver preso parte alle attività eversive e agli scontri armati sul ponte del Bosforo la notte del putsch.

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