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Turiste uccise, un altro svizzero in manette

Ritratti in bianco e nero di due ragazze, posati sulla scalinata di una chiesa e illuminate da candeline
Una veglia in memoria delle due vittime, lo scorso 26 dicembre fuori dalla cattedrale di Rabat. Keystone

Un secondo cittadino svizzero è stato arrestato giovedì in Marocco nell'ambito delle indagini sull'uccisione e decapitazione di due turiste scandinave, avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 dicembre nel sud Paese africano.

La ha confermato all’agenzia Keystone-ats l’Ufficio federale di polizia, confermando anticipazioni di stampa. Alla fedpol risulta che l’uomo, dalla doppia nazionalità elvetica e britannica e residente in Marocco, non sia tornato in Svizzera di recente.

Secondo quanto riferito dal sito web del quotidiano marocchino Le360, il sospettato è stato fermato da una brigata della polizia giudiziaria a Témara, periferia di Rabat, sulla costa atlantica.

In relazione all’assassinio, il 29 dicembre era stato arrestato un 25enne di nazionalità svizzera e spagnola che vive a Marrakech dal 2015, dopo essersi verosimilmente radicalizzato nella Confederazione. Si era convertito all’Islam nella Grande Moschea di Ginevra nel 2011.

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Sempre secondo Le360, i due svizzeri non sono direttamente legati all’uccisione delle due turiste, ma ne conoscono gli autori.

In totale, per il momento, sono 20 le persone arrestate, tra le quali anche i 4 presunti autori, che apparterrebbero a una cellula che si ispira all’autoproclamato Stato islamico.

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