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Fisco, il rientro dei capitali è legge

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Il Senato approva in via definitiva la Voluntary disclosure, aprendo così la strada all'accordo con la Svizzera

Via libera del Senato al rientro dei capitali, la cosiddetta Voluntary disclosure, che propone a chi ha nascosto denaro all’estero di autodenunciarsi in cambio di sconti su sanzioni e pene. Dopo il via libera da parte della Camera alla proposta di legge (250 sì, 76 no, 2 astenuti), anche Palazzo Madama ha dato l’ok senza modifiche al testo con 119 voti contro 61 (e 12 astenuti) in apertura della sessione di bilancio.

Il dibattito a Palazzo Madama

“Con il rientro dei capitali si passa dalla logica del condono dei governi di centro-destra a quella della massima severità”, ha affermato nel corso del dibattito Giuseppe Lumia, capogruppo Pd nella commissione Giustizia. “Si è fatto bene – ha aggiunto – a non prevedere nessuno sconto sul piano tributario e fiscale, così come è corretta la scelta di della via più rigorosa della responsabilità, prima ancora che l’accordo con la stessa Svizzera nel 2018 ci costringa a rivelare i nomi.”

“L’introduzione del reato di autoriciclaggio, dopo ripetuti tentativi a vuoto nelle scorse legislature, rappresenta una svolta storica nella lotta all’illegalità diffusa”, ha osservato Donatella Ferranti (Pd), presidente della commissione Giustizia alla Camera. Per il viceministro Casero (Ncd) queste norme “sono perfettibili e migliorabili” ma intanto il fatto di averle votate rappresenta “un segnale utile di come il Paese voglia intervenire in questo campo”. Vengono pagate infatti “tutte le imposte e le sanzioni” dovute “e non c’è l’anonimato”, ad essere escluse son o solo le sanzioni penali”.

Da parte sua il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha ringraziato con un twitt “tutto il Parlamento” per il provvedimento e sottolineato che non si tratta “di un condono perché chi aderisce paga tutto il dovuto”.

Non è un condono

La Voluntary Disclosure, secondo i promotori, non sarà un condono, perché l’autodenuncia non sarà anonima e si dovranno pagare tutte le tasse evase. Ma anche perché chi non approfitterà della finestra messa a disposizione dallo Stato per mettersi in regola con il fisco, rischierà successivamente anche di essere perseguito per autoriciclaggio.

L’introduzione del nuovo reato è stato uno dei nodi che ha rallentato l’intero iter del provvedimento, ma alla Camera si è trovato, non senza difficoltà, un delicato equilibrio che non si è voluto toccare, nonostante emendamenti in questo senso siano stati presentati anche dai senatori Pd della commissione Giustizia.

5 miliardi di rientro?

Stime delle risorse che potrebbero essere recuperate con la Voluntary Disclosure nessuno si azzarda a farle, ma c’è chi punta su un risultato non dissimile da quello dell’ultimo scudo tremontiano, che portò nelle casse dello Stato 5 miliardi. La collaborazione volontaria si potrà attivare fino al 30 settembre del 2015, per somme sottratte al fisco fino al 30 settembre di quest’anno. Per incentivare le autodenunce, si è scelto di introdurre il bastone dell’autoriciclaggio, con due soglie di punibilità secondo la gravità dei reati presupposti.

Chi si autodenuncia avrà sconti sulle pene non solo per l’autoriciclaggio, per il quale non sarà perseguito, ma anche per dichiarazione infedele e omessa dichiarazione, per omesso versamento di ritenute certificate e omesso versamento Iva. Restano, ma ridotte, le pene per dichiarazione fraudolenta.

Chi potrà aderire

La collaborazione volontaria si attiva per somme sottratte al fisco (sia nascoste all’estero sia in Italia) fino al 30 settembre di quest’anno e ci sarà tempo fino al 30 settembre 2015. Vanno documentati tutti i capitali e la loro provenienza, per cui non siano scaduti i termini per gli accertamenti Vanno poi versate tutte le somme dovute, più le sanzioni (ridotte). Per le attività sotto i 2 milioni (per ogni periodo d’imposta) l’aliquota è al 27%. Se non si paga, la collaborazione non si perfeziona, mentre non è ammessa se si è già venuti a conoscenza dell’avvio di accertamenti. Per chi dà dati falsi c’è il carcere da un 1 anno e 6 mesi a 6 anni.

L’Autoriciclaggio

La norma che introduce il reato nel codice penale è stata inserita proprio per incentivare l’emersione dei capitali nascosti. Chi si autodenuncia, infatti, non sarà perseguito per il nuovo reato, ma solo per le somme oggetto della collaborazione volontaria. Si prevedono due soglie di punibilità: carcere da 2 a 8 anni e multa da 5mila a 25mila euro per chi, «avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, sostituisce, trasferisce o impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza». Pena ridotta da 1 a 4 anni (e multa da 2.500 a 12.500 euro) se il reato presupposto ha pena inferiore nel massimo a cinque anni. Aumentata invece se il reato è collegato ad attività bancaria, finanziaria o professionale, mentre viene ridotta, fino a dimezzarla, se ci si adopera per evitare «che le condotte siano portate a conseguenze ulteriori o per assicurare le prove del reato e l’individuazione dei beni». Non punibile, poi, chi destina il sommerso a «utilizzazione e godimento personale», ma, appunto, solo in caso non ci sia stato anche occultamento. Il reato è stato anche incluso nelle fattispecie previste dalla legge 231 sulla responsabilità delle imprese.

Gli “sconti”

È esclusa la punibilità per dichiarazione infedele e omessa dichiarazione ma anche per omesso versamento di ritenute certificate e di omesso versamento di Iva. Per dichiarazione fraudolenta le pene vengono applicate nella misura di un quarto della misura edittale. Non punibili anche gli intermediari. Le sanzioni sono stabilite al minimo edittale, ridotte di un quarto. Chi si è nascosto in un Paese ‘black list’ pagherà di più di chi ha scelto uno Stato della ‘white list’ ma i clienti di Paesi nella black list che però siglano accordi (entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge) vengono considerati come provenienti da Paesi della white list (una misura pensata anche come ‘moral suasion’ per raggiungere l’accordo con la Svizzera).

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04.12.2014: Italia, sì al rientro dei capitali

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