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La Germania riconosce il ‘terzo sesso’

Le autorità tedesche dovranno introdurre il terzo sesso nel registro degli atti di nascita, accanto a maschio e femmina. Lo ha stabilito la Corte costituzionale di Karlsruhe.

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Nella sentenza, pubblicata mercoledì, si legge che le persone che non si riconoscono nel sesso femminile né in quello maschile hanno il diritto di essere registrate in una terza opzione.

L’Alta corte ha deciso che la norma dovrà essere introdotta entro la fine del 2018 dal Parlamento. A quest’ultimo è lasciata la possibilità di stabilire come regolare in pratica la registrazione del ‘terzo esso’ nei documenti ufficiali.

Il governo, da parte sua, ha dichiarato la propria “piena disponibilità a convertire in legge la delibera” della Corte costituzionale.

La decisione dei giudici di Karlsruhe è scaturita da un’azione legale promossa da una persona cui è stato negato di essere registrata all’anagrafe come intersessuale o “diverso”.

Intersessualità : operazioni dalle pesanti conseguenze

In Svizzera una quarantina di bambini nascono ogni anno senza che i medici possano determinarne chiaramente il sesso. A volte, le variazioni della differenziazione sessuale non sono visibili alla nascita, ma compaiono solo più tardi.

In alcuni casi è necessario un intervento medico immediato, perché il bambino rischierebbe di morire. In altri non è invece giustificato da un punto di vista clinico. In passato molti bambini venivano operati in modo da poter attribuire loro un sesso fin dalla nascita. Operazioni eseguite spesso senza il consenso dei genitori e che hanno portato a conseguenze irreversibili. Dagli anni Novanta, diversi studi hanno dimostrato che i bambini operati alla nascita possono avere gravi conseguenze fisiche e psichiche in età adulta.

In Svizzera il personale medico ha iniziato a cambiare pratica nei confronti delle persone intersessuali, ma non esiste ancora una legge sul tema. Nel 2016, in seguito alla pubblicazione di un rapporto della Commissione nazionale di etica per la medicina umanaCollegamento esterno, il governo svizzeroCollegamento esterno ha sottolineato che gli interventi prematuri o inutili violano il diritto all’incolumità della persona.

La deputata dei verdi Sibel Arslan si batte affinché questa problematica venga analizzata maggiormente dalla politica anche in Svizzera.  “È molto difficile parlare apertamente di questo tema in parlamento perché l’idea di identità sessuale è molto ancorata a un modello tradizionale. Ma è importante che questa discussione venga affrontata, sia per i genitori di questi bambini, sia per gli insegnanti, e che si trovi al più presto un regolamento”, ha detto alla Radiotelevisione svizzera. 

Attualmente in Svizzera un’indicazione di sesso maschile o femminile deve essere indicata all’ufficio di stato civile entro tre giorni dalla nascita, un periodo troppo corto secondo l’Accademia svizzera delle scienze mediche, che ha domandato nel 2016 di prolungarla a 30 giorni. 

L’atto di nascita è modificabile, ma la procedura è lunga e complicata. L’Ufficio federale di giustizia sta esaminando il modo per semplificarla. Una proposta di modifica di legge dovrebbe essere analizzata il prossimo anno. 

Idealmente, dovrebbe diventare possibile per le persone intersessuali chiedere la correzione delle indicazioni riguardanti il sesso tramite una semplice dichiarazione. 

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