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Rackete arrestata. Salvini: “Missione compiuta”

Le autorità italiane hanno arrestato sabato mattina la comandante dell'imbarcazione umanitaria dell'ong tedesca Sea-Watch, che nella notte ha attraccato a Lampedusa nonostante il divieto delle autorità italiana. 

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La nave, che batte bandiera olandese, era bloccata nelle acque internazionali da più di due settimane dopo aver recuperato 53 migranti al largo delle coste della Libia. Undici di questi sono stati nel frattempo consegnati alla Guardia costiera italiana per ragioni mediche. I 42 migranti che si trovavano ancora a bordo sono stati autorizzati a sbarcare sabato in tarda mattinata e condotti in un centro di accoglienza. 

Carola Rackete ha deciso di violare il blocco adducendo che la situazione “è più disperata che mai”. “Una soluzione non è in vista, quindi ho deciso di entrare nel porto che è libero di notte, da sola”. La 31enne è stata arrestata con l’accusa di resistenza, violenza a nave da guerra e tentato naufragio. 

La Sea-Watch 3 non ha dato infatti seguito all’intimazione all’alt da parte di una motovedetta della Guardia di Finanza. Neanche il tentativo di quest’ultima di mettersi tra la nave dell’ong e la banchina l’ha fermata.

Una volta messo piede a terra la giovane, che rischia dai 3 ai 10 anni di carcere, non ha opposto resistenza ed è stata portata via subito per porla agli arresti domiciliari tra applausi, fischi e insulti dei presenti. 

La reazione del ministro degli interni italiano Matteo Salvini non si è fatta attendere.

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In virtù del decreto introdotto in giugno, il ministro ha il potere di vietare l’accesso alle acque territoriali italiane alle imbarcazioni che ritiene rappresentino una minaccia per la sicurezza e l’ordine pubblico. Da Osaka, a margine della sua partecipazione al G20, il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha dichiarato che sarà ora compito della giustizia di decidere se le accuse nei confronti di Rackete debbano essere mantenute.

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