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“Prima i nostri”, i frontalieri non ci stanno

L'immagine sul profilo Facebook del gruppo Frontalieri Ticino Facebook

Il gruppo Facebook dei frontalieri attivi in Ticino discute di possibili azioni contro la votazione

Il gruppo Frontalieri Attivi in Ticino minaccia azioni di protesta in concomitanza con il weekend elettorale del 25 settembre in Ticino. Come riferisce lunedì Ticinonews, per i giorni antecedenti la votazione popolare sull’iniziativa “Prima i nostri”, si starebbero valutando manifestazioni di ribellione sulla falsariga di quanto già fatto in due occasioni nei mesi scorsi a Lavena Ponte Tresa contro il tema in votazione.

Tra le misure valutate ci sarebbe pure il blocco delle dogane tra il 22 e il 24 settembre. Su Facebook il gruppo evidenzia un “accomodatevi” in risposta all’iniziativa lanciata dall’UDC con cui in ambito lavorativo si vuole sostenere maggiormente chi vive in Ticino rispetto ai lavoratori della vicina Italia.

Sul social network si paventa perciò un’agitazione di massa dei frontalieri che includerebbe appunto il “blocco di tutte le principali e più importanti dogane d’accesso al territorio elvetico”, senza trascurare proteste pure contro l’imposizione fiscale e la tassa di collegamento.

Divisioni interne

Dal canto suo, un altro gruppo Facebook che riunisce lavoratori italiani frontalieri (Frontalieri Ticino), per voce del suo presidente Eros Sebastiani, si dissocia dal possibile sciopero. Stando a Sebastiani l’iniziativa sarebbe legata a un ex membro del direttivo dell’associazione, espulso da quest’ultima in relazione a dissidi interni, che avrebbe creato un secondo guppo “antagonista”.

Il presidente dell’associazione Frontalieri Ticino sottolinea che non c’è nessuna intenzione di scioperare in quei giorni, precisando che il suo movimento è invece attivo nei tavoli permanenti di Regione Lombardia utili per risolvere problematiche legate a viabilità o mobilità, attuando approcci positivi.

RSINEWSCollegamento esterno/EnCa

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