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L’incontro alla Casa Bianca evidenzia il potenziale della Svizzera in Iran

Daniel Warner, politologo

L'incontro tra il presidente della Confederazione Ueli Maurer e il presidente americano Donald Trump è stato un evento bilaterale unico in un periodo di crescenti tensioni tra Stati Uniti e Iran. Sebbene non si sappia esattamente di che cosa si è discusso nello studio ovale, la stampa ha sottolineato il ruolo che la Svizzera potrebbe avere nell'evitare uno scontro altamente politicizzato tra Washington e Teheran.

L’esatta natura dell’incontro tra Maurer e Trump rimane poco chiara, così come è poco chiara la posizione americana nei confronti dell’Iran. Dall’inizio di maggio, gli Stati Uniti hanno individuato una crescente aggressione iraniana nel Golfo Persico, inclusi gli aiuti a gruppi militanti e ad alcune forze che agiscono per procura nella regione.

Alcune fotografie mostrerebbero dei missili iraniani caricati da forze paramilitari su piccole imbarcazioni nel Golfo. Ci sono stati segnali secondo cui l’Iran si sta preparando ad attaccare le truppe e gli interessi americani. In risposta, il Dipartimento di Stato ha ordinato la parziale evacuazione dell’ambasciata statunitense a Baghdad. Nella regione sono stati inviati una portaerei, dei bombardieri a lungo raggio e altro materiale militare.

“In caso di un violento conflitto tra Stati Uniti e Iran, le probabilità di rielezione di Trump potrebbero aumentare”

Il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, che è un forte sostenitore del cambiamento di regime in Iran come in Venezuela, era nello studio ovale assieme a Maurer e Trump. Bolton e il Segretario di Stato Mike Pompeo denunciano fermamente la crescente aggressione iraniana e chiedono una reazione americana decisa, paventando la possibilità di inviare 120’000 soldati nella regione.

D’altro canto, membri del Congresso, leader europei, iracheni e alcuni membri dell’amministrazione Trump sono però restii a definire l’Iran un aggressore. Dopotutto, sono gli Stati Uniti ad aver deciso di uscire dall’accordo sul nucleare iraniano e a continuare a imporre severe sanzioni.

Tensione come all’epoca del Tonchino?

Il dibattito attorno ai missili caricati sulle barche ricorda il famigerato incidente del 1964 nel Golfo del Tonchino, quando il governo statunitense sostenne che la USS Maddox fu attaccata dalle forze nordvietnamite. Il rapporto ufficiale sull’accaduto è tutt’ora controverso, con indicazioni significative secondo cui “l’incidente” sarebbe stato presentato in modo errato per giustificare un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam.

Perché Donald Trump avrebbe creato tensione con l’Iran? Il film ‘Wag the Dog’ (‘Sesso & potere’) presenta uno scenario in cui viene fabbricata una guerra per distogliere l’attenzione degli elettori da uno scandalo sessuale che ha coinvolto il presidente.

In caso di un violento conflitto tra Stati Uniti e Iran, le probabilità di rielezione di Trump potrebbero aumentare. La storia ha dimostrato che in periodo di crisi, gli elettori tendono a votare per il candidato in carica in nome della stabilità.

Competenza svizzera

Qualunque sia la ragione dell’incontro tra Maurer e Trump, l’immagine della Svizzera di importante paese neutrale che offre la sua tradizione di “buoni ufficiCollegamento esterno” ne esce migliorata (sebbene la Svizzera e l’incontro nello studio ovale siano stati appena accennati dalla stampa americana, più interessata alle tensioni in seno al governo statunitense).

La Svizzera ha una reale opportunità di contribuire a disinnescare la crisi tra Stati Uniti e Iran, avendo rappresentato gli interessi americani in Iran sin dalla crisi degli ostaggi del 1979.  È importante ricordare l’eccezionale ruolo dell’ambasciatore elvetico Erik Lang e dei suoi colleghi nella liberazione dei 52 diplomatici e cittadini americani dopo 444 giorni di detenzione.

Ci sono differenze sostanziali tra il ruolo specifico della Svizzera nella gestione della crisi degli ostaggi nel 1979 e questo conflitto più ampio e complesso. E si può soltanto speculare sul perché il presidente Maurer e il presidente Trump non abbiano detto molto sul loro incontro. Ciononostante, qualunque cosa succeda, la visita di un presidente della Confederazione alla Casa Bianca rimane di per sé un evento importante.

Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autrice e non riflettono necessariamente la posizione di swissinfo.ch.​​​​

Traduzione dall’inglese di Luigi Jorio

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