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USA 2020, Buttigieg in testa nello Iowa

Immagine di Pete Buttigieg con bandiere americane alle sue spalle, ripreso con un telefonino.
La tecnologia, a dire il vero, ha creato qualche grattacapo. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved

A causa di un problema informatico, alle 15 di mercoledì (ora svizzera) erano ancora parziali i risultati del caucus in Iowa, la consultazione che ha dato il via alle primarie democratiche statunitensi. Benché lo staff di Bernie Sanders si dica convinto che il senatore progressista sarà primo "una volta che tutti i voti saranno stati conteggiati", a risultare in testa è per ora il giovane Pete Buttigieg.

È lo stesso ex sindaco di South Bend, 35 anni, a parlare di “vittoria stupefacente”. Il suo vantaggio sul 78enne Sanders, quando erano stati scrutinati poco più del 70% dei distretti, risultava contenuto: 26,8% contro 25,2%. Pessimo risultato, invece, per Elizabeth Warren e l’ex vicepresidente Joe Biden.

Pete Buttigieg, candidato che strizza l’occhio ai millennials ed è apertamente gay, commenta i dati parziali mentre è già in New Hampshire, dove l’11 febbraio è in programma il secondo appuntamento delle primarie. I primi risultati dell’Iowa sono infatti stati resi noti quasi 24 ore dopo il voto.

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Il partito democratico dell’Iowa si è intanto scusato per le difficoltà tecniche nel conteggio dei voti. Una figuraccia di risonanza mondiale, data l’attenzione riposta in questo primo appuntamento della corsa verso la Casa Bianca.

Il presidente repubblicano Donald Trump non ha perso l’occasione. “Quando”, ha twittato sarcastico, “i democratici cominceranno a scaricare la colpa sulla Russia invece di ammettere la loro incompetenza?”

“Nessun hackeraggio”, si è affrettato a precisare il partito, solo una questione tecnica. A creare difficoltà sono state delle nuove regole (si è deciso di riportare non solo il numero finale dei delegati vinti ma anche il primo e il secondo voto delle assemblee di elettori) e un’app con la quale i presidenti dei caucus dovevano trasmettere i risultati. App che non ha funzionato al meglio, facendo saltare il flusso dei dati.

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Ma il pasticcio alimenta l’incertezza sulle primarie e le peggiori teorie complottiste. Sui social c’è già chi sospetta che l’establishment del partito non volesse incoronare Sanders (di solito, chi vince nello Iowa beneficia di un ‘effetto spinta’) o che dietro il flop della app ci sia Buttigieg.

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