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Polizia violenta, bufera per un nuovo pestaggio a Parigi

La polizia è sotto accusa. KEYSTONE/EPA/BL chs sda-ats

(Keystone-ATS) Bufera in Francia per l’ultimo caso di violenze della polizia, dopo la diffusione di un video in cui si vede un agente scagliarsi contro un manifestante ammanettato e steso a terra, con il volto insanguinato, a margine di una manifestazione sabato a Parigi.

Immagini che hanno suscitato shock e sconcerto per i comportamenti di alcuni poliziotti, dopo l’appello all'”esemplarità” delle forze dell’ordine lanciato dal presidente Emmanuel Macron e dal ministro dell’Interno, Christophe Castaner. “Sono immagini scioccanti”, ha commentato quest’ultimo, chiedendo di far emergere tutta la “verità” sull’accaduto. “Se c’è una colpa – ha avvertito – la sanzioneremo”.

Ma la polemica non si ferma. Nella pioggia di condanne, c’è anche quella di Marine Le Pen, generalmente solidale con le forze dell’ordine, che ora chiede le dimissioni di Didier Lallement, il prefetto di Parigi promosso da Macron. Intervistata da France 3, la leader del Rassemblement National ha deplorato l'”aggravarsi delle tensioni” e la “moltiplicazione di un uso sproporzionato della forza” da parte degli agenti.

Sono quasi due anni che le forze dell’ordine francesi- già impegnate contro la minaccia terroristica – devono fronteggiare pressioni fortissime, cominciate con un anno di mobilitazioni dei gilet gialli e proseguite ora con la protesta sociale contro la riforma pensionistica. Negli ultimi tempi, per stessa ammissione dell’esecutivo, gli abusi della polizia si vanno moltiplicando. Al centro delle critiche, anche i proiettili di gomma – con casi di manifestanti che hanno perso un occhio o una mano – e di cui il Consiglio d’Europa chiede il ritiro. Ma in quest’ultimo episodio l’ex Flashball dato in dotazione alle forze dell’ordine francesi non c’entra.

Protagonista un ventenne, Clément F., che secondo la ricostruzione delle autorità avrebbe attaccato per primo gli agenti schierati a presidio della protesta di sabato. Oggi, il ragazzo rischiava un processo per direttissima, ma l’altolà dei legali, nonché il clima elettrico hanno forse indotto i giudici a soprassedere.

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