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L’ultimo saluto dei francesi a Chirac

Il feretro di Jacques Chiraq traslato dalla chiesa di Saint-Sulpice.
Il feretro di Jacques Chiraq traslato dalla chiesa di Saint-Sulpice, dove si sono tenuti lunedì i funerali di Stato, al cimitero di Montparnasse. Keystone

La Francia ha dato lunedì il suo ultimo saluto all'ex presidente Jacques Chirac che è stato inumato a Parigi, dopo aver ricevuto l'omaggio di un'ottantina di personalità.


Per volontà della vedova Bernadette, Jacques Chirac – deceduto il 26 settembre all’età di 86 anni – è stato tumulato nel cimitero di Montparnasse accanto alla figlia Laurence, morta nel 2016.

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In precedenza il feretro coperto dalla bandiera tricolore, era stato trasportato da Les Invalides – dove si è tenuta nella mattinata una cerimonia riservata ai familiari – nella chiesa di Saint-Sulpice per le esequie di Stato cui hanno partecipato duemila invitati, tra cui decine di politici e dirigenti provenienti da tutto il mondo.

Tra i presenti il presidente russo Vladimir Putin, l’italiano Sergio Mattarella, il tedesco Frank-Walter Steinmeier, l’ungherese Viktor Orban, il presidente uscente della Comissione Ue Jean-Claude Juncker e l’ex presidente statunitense Bill Clinton.

Gli USA non hanno evidentemente voluto inviare personalità di alto rango in ricordo delle divergenze sorte tra i due paesi in occasione della guerra del Golfo del 2003. Al termine della cerimonia i capo di governo e di Stato sono stati accolti all’Eliseo per il pranzo offerto dal presidente Emmanuel Macron. In occasione dei funerali dell’ex leader gollista, che ha presieduto la République dal 1995 al 2007 è stato osservato in Francia un giorno di lutto nazionale.

Migliaia di semplici cittadini hanno fatto la fila domenica davanti all’Hotel des Invalides per raccogliersi davanti alla salma dell’ex sindaco di Parigi, a testimonianza di un seguito popolare che non è mai mancato a Jacques Chirac. Una popolarità che è addirittura aumentata in seguito al suo ritiro dall’attività politica, nonostante i guai giudiziari che lo hanno costretto nel 2007 a non ricandidarsi all’Eliseo.      

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