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Gole del Raganello, sospese le ricerche

Sono dieci le persone morte lunedì in Calabria dopo essere state travolte dall'acqua nelle gole del torrente Raganello, gonfiatosi improvvisamente a causa di forti precipitazioni a monte del luogo del disastro. 

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Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte e la giornata di martedì nella zona delle Gole del Raganello, in Calabria, nel Parco nazionale del Pollino. 

Tre giovani pugliesi di cui non si aveva notizia sono infatti stati rintracciati e sono in buone condizioni. I tre si erano accampati in una località a monte della zona del disastro, dove i cellulari non hanno campo.

In precedenza durante la giornata una delle persone rimaste ferite gravemente era deceduta nell’ospedale di Cosenza portando a 10 il numero dei morti accertati. Un primo bilancio fornito martedì mattina faceva stato di 11 persone decedute, ma è stato in seguito corretto.

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La gola nella quale si trovavano le vittime in alcuni punti era larga solo quattro metri, ha spiegato il capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi, e questo ha fatto sì che l’acqua accelerasse considerevolmente. La forza della corrente ha trascinato gli escursionisti per chilometri e ha reso in seguito molto difficoltosi i soccorsi.

“Un corpo è stato trovato a distanza di cinque chilometri dal punto dell’alluvione”, ha detto Tansi.

Una parte degli escursionisti era riuscita a mettersi in salvo su alcune rocce e a poco a poco sono stati recuperati. Tra di loro anche una bimba in ipotermia che è stata portata nell’ospedale di Cosenza in elicottero.

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“Le ondate di piena nel torrente Raganello ci sono spesso d’inverno, ma non era mai capitato d’estate, quando il torrente è molto frequentato dai turisti”, spiega Luca Franzese, responsabile del soccorso alpino della Calabria. 

Ieri, invece, afferma il soccorritore, l’ondata di piena è arrivata all’improvviso e il livello del torrente ha raggiunto “i due metri, due metri e mezzo. E – ricorda Franzese – era impossibile accorgersene perché in quel tratto non stava nemmeno piovendo”.

La Procura della Repubblica di Castrovillari ha intanto aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio.

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