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Quant’è sicura la Svizzera?

L'attentato di Berlino fa scattare per l'ennesima volta l'allerta in tutta Europa. E in Svizzera? Quali misure straordinarie sono previste? Intanto l'Europa politica reagisce agli ultimi attacchi terroristici. 

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Scatenati gli euroscettici che nel 2017 vedono l’occasione, con le elezioni già previste in Olanda, Francia e Germania (oltre che, forse, in Italia), per la spallata definitiva alla costruzione europea. Ignorando che tutti gli studi dimostrano da una parte la necessità dell’immigrazione in un continente che invecchia, dall’altra che finora gli attacchi più sanguinosi a Parigi, Bruxelles e Nizza sono stati compiuti da cittadini europei.

Ecco come reagisce l’Europa, tra nazionalismi e paure

In Germania la leader di ‘Alternative fur Deutschland’, Frauke Petry ha attaccato il governo sostenendo che “l’ambiente in cui un tale atto può prosperare è stato colposamente e sistematicamente importato nell’ultimo anno e mezzo”. Chiaro il riferimento alle porte aperte da Angela Merkel nell’estate 2015. 

Sorveglianza preventiva impossibile

Sorvegliare a titolo preventivo le moschee o gli imam in Svizzera non è legalmente possibile, nemmeno con la nuova legge sui servizi segreti. Inoltre non c’è motivo. Lo afferma il direttore dell’intelligence elvetica Markus Seiler. La nuova legge federale sulle attività informative, che entrerà in vigore il primo di settembre del 2017, non dà una base legale che consenta un controllo generale dei luoghi di culto e dei predicatori.

Ma la Cancelliera è entrata nel mirino anche di Geert Wilders, il leader islamofobo e ultranazionalista del Pvv olandese. Che su Twitter ha postato un fotomontaggio della tedesca con le mani ed il viso sporchi di sangue, accomunando “Merkel, Rutte gli altri leader codardi al governo” per aver “provocato lo tsunami dell’asilo e del terrorismo islamico aprendo le frontiere”. 

Confini che Marine Le Pen ha chiesto di “chiudere subito” ribadendo l’equazione tra migranti e terroristi ed auspicando una “alleanza strategica contro il fondamentalismo islamico” tra “Washington, Parigi e Mosca”, mentre da Londra Nigel Farage, guida dell’Ukip, ha ‘cinguettato’: “Fatti come quelli di Berlino saranno l’eredità della Merkel”.

Intanto polizie e ministri dell’interno di tutta Europa cercano di rafforzare le misure di sicurezza per il Natale.

In Italia, dopo una riunione al Viminale, sede della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’Interno, con il nuovo ministro Marco Minniti, è stata diramata una direttiva a tutti i prefetti e questori per chiedere di “rafforzare i controlli nelle aree di maggiore afflusso di persone” tanto per eventi e cerimonie quanto nei luoghi ad alta densità turistica.

A Londra Scotland Yard ha annunciato che rivedrà il piano di sicurezza per la capitale tenendo conto della modalità fotocopia usata a Nizza e Berlino, mentre la Met Police ha sottolineato di aver già pronti “piani dettagliati” ricordando che il livello di allerta anti-terrorismo nel Regno Unito resta “molto elevato”, con un attentato terroristico “altamente probabile”.

A Parigi, già blindata e in stato di emergenza da oltre un anno, è stato annunciato che “i servizi di polizia, incluso in borghese, sono totalmente mobilitati in questo fine anno” mentre il neo-ministro dell’Interno Bruno Le Roux, che ieri notte aveva già annunciato un innalzamento del dispositivo proprio per i mercatini di Natale, ha lanciato un messaggio ai connazionali. La protezione, ha detto, “è garantita, divertitevi, ma siate prudenti”. Sottolineando: “Certo, ci sono gli agenti, ma anche i cittadini hanno un ruolo importante. Chiedo ad ognuno di essere prudente, ma di evitare un clima di paura”.

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