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Parcheggi, una specie in via di estinzione

Trovare un parcheggio, una missione quasi impossibile nelle città della Svizzera tedesca, che vogliono scoraggiare il traffico motorizzato privato RDB

Il problema dei parcheggi agita tutte le città svizzere. Ovunque si tende alle restrizioni. Il modello di "habitat povero di auto" ha il vento in poppa, soprattutto nella Svizzera tedesca.

Il problema dei parcheggi agita tutte le città svizzere. Ovunque si tende alle restrizioni. Il modello di “habitat povero di auto” ha il vento in poppa, soprattutto nella Svizzera tedesca.

La libertà di costruire parcheggi su un terreno privato al di fuori del centro storico: è quanto chiedeva un’iniziativa popolare a Basilea.

Se dalle urne fosse uscito un sì, la città sul Reno si sarebbe ritrovata controcorrente rispetto alle altre città svizzere e la sua immagine di località piuttosto “ambientalista”, nota per le sue infrastrutture ciclistiche sviluppate, avrebbe subito un duro colpo.

Ma il 5 febbraio l’elettorato basilese ha chiaramente rifiutato il cambiamento di rotta: quasi i due terzi dei votanti hanno detto no.

Del resto l’iniziativa popolare contraddiceva gli sforzi condotti in tutta la Svizzera per diminuire il traffico motorizzato privato nei centri urbani, riducendo il numero di posteggi. “Il parcheggio è un punto centrale per risolvere i problemi di mobilità. Problemi simili esistono ovunque”, afferma Gianluigi Giacomel, collaboratore scientifico presso l’Osservatorio universitario della mobilità (OUM) di Ginevra.

“Molti studi hanno dimostrato che quando si dispone di un posteggio alla fine del proprio tragitto, si tende a prendere l’auto”, aggiunge. Di conseguenza, nei primi anni ’90, le città svizzere hanno cominciato a limitare il numero di posti disponibili o a trasformare le zone di parcheggio bianche, gratuite e di durata illimitata, in zone a pagamento o zone blu.

Sempre meno

La tendenza a ridurre i parcheggi continua ad accentuarsi. Winterthur, Zurigo e Sciaffusa hanno recentemente cambiato i regolamenti comunali in tal senso. Ginevra dovrebbe presto portare a termine il suo nuovo piano in questo campo.

Basilea è una delle ultime grandi città più della Svizzera tedesca ad avere ancora molte aree bianche (il 12%). Ma la situazione cambierà: la nuova regolamentazione sulla gestione dei parcheggi pubblici porterà all’eliminazione graduale, entro il 2016, dei parcheggi senza restrizioni.

Ponte sul Reno presto essere vietato

Misura ancor più spettacolare: il più antico ponte sul Reno tra il lago di Costanza e il Mare del Nord, dove si trova il molo – la “Mittlere Brücke” – sarà chiuso al traffico tranne che nelle ore di consegna. “È un cambiamento emblematico che modificherà il centro città. Le biciclette potranno attraversare alcuni assi, mentre le auto non potranno più farlo”, dice Alain Groff, direttore dell’Ufficio per la mobilità di Basilea Città.

In fatto di parcheggi, Zurigo, che è già la città più restrittiva, vuole andare oltre. A meno che un ricorso contro la nuova ordinanza che disciplina i parcheggi su terreni privati sia accolto. Per quanto riguarda i posti pubblici del centro, sono stati oggetto di un famoso “compromesso storico” tra commercianti e comune, con una certa compensazione nelle infrastrutture sotterranee dei posti persi in superficie. Ginevra potrebbe ispirarsi a questa soluzione.

Deroghe possibili

Zurigo sembra anche essere stata la prima città ad ancorare in una legge un modello che va attualmente di gran moda nella Svizzera tedesca: quello di “habitat povero di auto”. Benché questa disposizione sia iscritta nell’ordinanza attualmente sospesa da un ricorso, può già essere applicata, precisa Erich Willi, capo progetto al Dicastero zurighese dei lavori pubblici.

Winterthur ha adottato un regolamento simile e Berna l’ha autorizzato in via eccezionale per un progetto immobiliare. Nelle grandi città della Svizzera tedesca, quasi la metà delle economie domestiche non hanno un’auto.

Le richieste di deroghe non mancano. Ma per essere accettate devono essere accompagnate da un piano di mobilità. Erich Willi fa l’esempio di un complesso immobiliare in costruzione, dove “una parte dell’abbonamento per i mezzi pubblici sarà inclusi nella pigione. La cooperativa inoltre affitterà i parcheggi a un prezzo più elevato del solito”.

Impegnarsi a non avere una macchina

Ancora più estrema, nel centro di Zurigo, un’altra cooperativa chiederà agli inquilini di impegnarsi, nel contratto di locazione, a non avere un’automobile. Il ristorante previsto nell’immobile farà lo stesso con i suoi dipendenti.

Alain Groff è favorevole ad una politica decisamente pro-attiva. “Non credo granché al potere di persuasione delle campagne di sensibilizzazione. La gente è razionale: prende il mezzo di trasporto più vantaggioso e pratico. Gli svizzeri non sono necessariamente più ambientalisti degli altri, ma hanno un ‘offerta di trasporti pubblici di alta qualità. Ovunque, la gente reagisce alle restrizioni, come per esempio nei parcheggi”.

Il traffico aggiuntivo indotto dall’aumento dei posteggi del resto non è un fenomeno che riguarda solo le auto. “Più ci sono posti per le biciclette, più occorre trovare soluzioni per incanalare il loro numero, che continua ad aumentare…” Basilea ha perciò introdotto una durata massima di 10 giorni per le biciclette parcheggiate alla stazione ferroviaria.

Da un confronto fra Zurigo, Winterthur, Basilea, Lucerna e Berna, effettuato nel gennaio 2011, Zurigo è risultata le città con il minor numero di parcheggi autorizzati in quasi tutte le categorie di zone private (alloggi, servizi e negozi di alimentari). Soltanto Lucerna aveva valori più bassi per quanto riguarda i negozi alimentari.

Così, per quanto riguarda le zone abitative, Zurigo permetteva 14 posti al massimo per la più vasta area considerata (il numero di metri quadrati non è specificato nel confronto), contro il 19 a Basilea, 21 a Lucerna e Winterthur e 24 a Berna.

Nel settore dei servizi Zurigo permetteva 32 posteggi, Basilea 37, Berna 38, Lucerna 48 e Winterthur 66.

Infine, nel campo dei negozi di alimentari, Lucerna permetteva 14 posti, Zurigo 16, Winterthur 45, Berna 46 e Basilea 51.

Il paragone è stato effettuato dalle autorità di Winterthur.

(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)

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