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Epidemia di Chikungunya in Svizzera? “Difficile, siamo attrezzati”

Resta alta la guardia contro l’epidemia di Chikungunya nel Lazio dove sono stati censiti finora 102 casi.

I focolai nelle aree periferiche di Roma sono tuttora attivi e l’infezione, favorita dal proliferare della zanzara tigre e dalle attuali condizioni climatiche (lunga estate e umidità) è destinata a perdurare per tutto il mese di ottobre, hanno avvertito le autorità sanitarie locali.

Trasfusioni sospese nel Lazio

L’Istituto superiore di Sanità prevede una decina di contagi al giorno anche per le prossime settimane prima che l’arrivo del freddo contribuisca in modo determinante a debellare i focolai e a porre fine all’emergenza che ha comportato la sospensione delle trasfusioni di sangue e emoderivati nelle zone a rischio nelle zone a sud e a est della capitale.

Quella attuale è la seconda epidemia di Chikungunya – nel 2007 si diffuse nel Ravennate –  veicolata dalla zanzara tigre (Aedes Albopictus) che ha fatto la sua comparsa in Italia negli anni ’90. E nel 2011 è sconfinata in Svizzera, insediandosi per ora solo in Ticino. Ma, nonostante la presenza della zanzara tigre e lo sviluppo di focolai di Chikungunya ad alcune centinaia di chilometri dai suoi confini, non c’è allarme in Svizzera (in particolare in Ticino, il cantone più esposto dove si è diffusa la zanzara tigre).

In Svizzera nessuna trasmissione locale

La zanzara tigre, che si diffonde unicamente in ambienti urbani, ha un raggio d’azione di poche decine di metri, dice Eleonora Flacio (Laboratorio di microbiologia applicata della SUPSI a Canobbio/Lugano) e la strategia di contenimento messa in campo in Ticino funziona. Vi sono stati singoli casi Chikunguya ma si trattava di turisti che hanno soggiornato in zone a rischio e non sono emersi episodi di contagio locale (vale a dire una persona infetta punta da una zanzara tigre che a suo volta inocula il virus a un’altra persona). 

Difficilmente quindi si potrebbero sviluppare focolai come quelli comparsi in Italia. “Non si può mai escludere nulla – rileva Eleonora Flacio – ma abbiamo un sistema in atto che riesce a contenere le quantità di zanzara tigre, la cui densità in Ticino è sensibilmente più bassa rispetto a quella del Lazio. Ci sono inoltre modelli matematici – aggiunge la ricercatrice – secondo i quali il numero di questi insetti nel cantone risulta inferiore alla soglia di rischio di trasmissione”.

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Strategia di contenimento

Del resto proprio in questi giorni, sottolinea la studiosa della SUPSI, si sta affinando un protocollo, con la partecipazione di funzionari dell’OMS, per esportare a livello federale il modello ticinese. Se da un lato la zanzara tigre è impossibile da debellare – le fa eco il medico cantonale del Canton Ticino Giorgio Merlani – la si può contenere, in primo luogo intervenendo con disinfestazione dell’area attorno al domicilio della persona colpita.

In proposito, precisa il medico cantonale, può forse lasciare perplessi il fatto che in Italia, dove peraltro vi sono senz’altro ambiti di politica sanitaria all’avanguardia, si siano adottate misure solo dopo che si erano già manifestate decine di casi di Chikungunya tra la popolazione laziale. È infatti assai recente il Piano nazionale di sorveglianza messo in campo dal Ministero della Salute italiano che prevede, come impone la circolare dello scorso 10 luglioCollegamento esterno, la disinfestazione sistematica nelle zone in cui si sono verificati la maggior parte dei casi di contagio.

Sintomi e terapie

Ad ogni modo va evidenziato che nonostante non vi siano attualmente cure mirate contro la Chikungunya, ci si limita a terapie sintomatiche. La malattia, spiega l’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP)Collegamento esterno, si manifesta generalmente da 7 a 9 giorni dopo la puntura di una zanzara infetta, sotto forma di febbre alta, forti dolori articolari e muscolari e mal di testa, a cui talvolta si accompagna un’eruzione cutanea. Di norma l’infezione non è pericolosa, ma in una minoranza di casi possono persistere stanchezza e dolori articolari debilitanti per settimane o mesi.

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Febbre chikungunyaCollegamento esterno

Programma nazionale di sorveglianzaCollegamento esterno

Consigli ai viaggiatori (in francese)Collegamento esterno

Chikungunya in cifreCollegamento esterno

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