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La regina della protesta sudanese

È una studentessa di 22 anni, la giovane "simbolo" del cambiamento nel paese africano. Si chiama Alaa Salah. Intanto si è dimesso anche il capo dei servizi segreti mentre è stato revocato il coprifuoco.

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Dopo tre mesi di proteste in Sudan, un colpo di Stato militare ha rovesciato il regime di Omar Al Bashir, da 30 anni alla guida del paese. Tra le figure simbolo di questa svolta, c’è Alaa Salah, una giovane donna di 22 anni.

La studentessa, vive a Karthoum e frequenta la facoltà di Architettura. È diventata famosa dopo che un video la riprende ballando e cantando mentre invoca il cambiamento nel suo paese.

Alaa Salah, è stata soprannominata “Kandaka”, “regina nubiana”, in onore del suo coraggio e dell’abito bianco tradizionale che indossa, il “Thobe”.

Nuove dimissioni eccellenti

Intanto il capo dei servizi segreti sudanesi, Salah Gosh, si è dimesso. Salah Abdallah Mohamed Saleh, noto come “Salah Gosh”, era il capo del potente Servizio nazionale di intelligence e sicurezza (Niss) dal 2018 dopo esserlo stato già tra il 2004 e il 2009.

Gosh era stato anche consigliere per la sicurezza di Bashir per due anni prima di essere arrestato nel 2012 e tenuto in carcere per diversi mesi con l’accusa di “istigazione al caos” e di aver propalato di voci sulla salute del leader.

Le sue dimissioni seguono quelle presentate venerdì sera dagli unici due generali nominati pubblicamente per far parte del consiglio militare di transizione: il ministro della Difesa e primo vicepresidente sudanese, il generale Awad Ibn Auf, e il capo di Stato maggiore Kamal Abdelmarouf al-Mahi, due esponenti inseguiti da accuse per il genocidio in Darfur.

Coprifuoco revocato

“Il Consiglio ha deciso di annullare il coprifuoco”, scrive l’agenzia ufficiale Suna sul proprio sito dopo che la misura era stata violata per due notti dai manifestanti radunati in sit-in da una settimana in davanti al quartiere generale delle forze armate a Khartum.

Lo “sradicamento di tutte le componenti del regime e dei suoi simboli” è stato “confermato ai giovani e alle giovani” del Sudan dal presidente del Consiglio transitorio: lo scrive l’agenzia ufficiale Suna riferendosi al capo della giunta militare che ha preso il potere in Sudan, Abdel-Fattah Burhan. Il generale ha annunciato anche “la liberazione di tutti i detenuti arrestati in base alla legge d’emergenza e di tutte le altre leggi concernenti le ultime manifestazioni”.

La giunta militare sudanese conferma il periodo transitorio di due anni durante i quali – o alla loro fine – sarà formato un governo civile: lo scrive il sito dell’agenzia ufficiale sudanese riferendo dichiarazioni fatte dal nuovo capo del Consiglio militare transitorio.

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