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Muro, Trump: dichiarerò l’emergenza nazionale

Come previsto Donald Trump ha annunciato la dichiarazione d’emergenza nazionale allo scopo di reperire fondi per la costruzione del contestato muro al confine con il Messico. La decisione della Casa Bianca ha provocato immediate reazioni: il governatore della California Gavin Newson e la ministra della giustizia dello Stato di New York Letitia James hanno fatto sapere che avvieranno azioni legali per abuso di potere nei confronti dell’amministrazione federale.

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“Non è solo una questione di promesse elettorali, c’è una vera e propria crisi della sicurezza e dire che il muro non funziona è solo una bugia, una grande bugia”, ha detto il presidente Trump per il quale gli USA si trovano “di fronte a un’invasione di droga, di gang, di criminali, di persone, e questo è inaccettabile”.

Donald Trump aveva assicurato che a pagare per la barriera sarebbe stato il Messico ma da sud, senza sorprese, i fondi non sono arrivati e l’impasse tra la Casa Bianca e il Congresso sul muro è proseguita nelle ultime settimane provocando lo shutdown (la paralisi parziale dell’amministrazione federale) più lungo della storia, non essendo stato possibile trovare un accordo su una legge di bilancio che contenesse una voce sulle spese per la costruzione.

Giovedì sera la legge anti-shutdown è stata approvata da Senato e Camera e manca solo la firma presidenziale. Ma il testo contiene solo un quarto del budget richiesto per costruire il muro (1,4 miliardi di dollari anziché i 5,7 richiesti). Anzi, di “muro” non parla, ma di “barriera” o “recinzione”.

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Emergenza nazionale

Trump è dunque passato all’offensiva annunciando che firmerà il testo dichiarando al contempo l’emergenza al confine sud per di “mettere fine alla crisi nazionale e umanitaria alla frontiera”. Così si era espressa la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders.

Dichiarare lo stato di emergenza nazionale è una prerogativa del presidente statunitense che gli permette di agire bypassando il Congresso per sbloccare dei fondi, dirottandoli dalle spese militari o da quelle prevista per la risposta in caso di catastrofe.

È una misura eccezionale e il ricorso a un tale strumento in questo momento (quando i tentativi di entrata illegale nel paese dal confine sud sono ai minimi da decenni) ha indignato numerosi parlamentari, anche repubblicani. “Un errore”, per Susan Collins, del Grand Old Party.

“Un grave abuso di potere, un tentativo disperato di sviare l’attenzione dal fatto che il presidente aveva promesso che sarebbe stato il Messico a pagare per il muro”, ha detto la presidente della Camera dei rappresentanti, la democratica Nancy Pelosi.

“Vergogna a tutti i membri del Congresso che non si impegneranno per opporsi con vigore a questa misura illegittima”, ha dichiarato l’Organizzazione americana per la difesa dei diritti civili Aclu.

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