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L’Azerbaigian, tra autoritarismo e dismisura

Grazie all’oro nero, la repubblica del Caucaso ha registrato una crescita strepitosa dalla sua indipendenza nel 1991. Una ricchezza di cui dà sfoggio, mostrando con fierezza i suoi progetti più stravaganti. Il lato oscuro del paese non sfugge però agli osservatori più attenti.

L’Azerbaigian si è lanciato nella corsa alla dimostrazione tecnica e tecnologica. Dopo aver costruito per l’Eurovisione uno sfarzoso – e caro – palazzo di cristallo, il piccolo paese sulle rive del Mar Caspio, diretto con il pugno di ferro da Ilham Aliev, vuole costruire una torre alta un chilometro a sud-ovest della capitale Baku.

Il progetto si iscrive nella creazione ex-novo di una città di più di un milione di abitanti, costruita su 41 isole artificiali di una superficie di più di 2’000 ettari, con un proprio circuito di Formula 1. Il costo del complesso, che dovrebbe essere portato a termine nel 2011, è stimato in 100 miliardi di dollari. (Foto: Keystone, Reuters)

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