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Lötschberg: un tunnel europeo

Il commissario europeo Jacques Barrot (a sinistra) in compagnia del ministro dei trasporti svizzero Moritz Leuenberger Keystone

"Il traforo del Lötschberg è un modello per l'Europa", ha detto venerdì Jacques Barrot, commissario europeo ai trasporti, durante la cerimonia di inaugurazione alla quale hanno presenziato numerosi illustri ospiti europei.

Il nuovo tunnel, la terza galleria ferroviaria più lunga del mondo, rappresenta una pietra miliare nella politica svizzera di trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia.

“Grazie per aver capito che dovevamo imperativamente trasferire il traffico dalla strada alla ferrovia. La politica svizzera ha aperto orizzonti nuovi”, ha affermato Barrot a Visp, in Vallese, in una tenda allestita per ospitare i 1200 invitati.

Il commissario ha poi manifestato l’auspicio che “tutti gli Stati attraversati da corridoi ferroviari si impegnino a realizzare le strutture necessarie sul loro territorio”. L’affermazione sembra fare riferimento ai segnali contraddittori recentemente giunti dall’Italia riguardo ai collegamenti alle due trasversali alpine.

Per Barrot il Lötschberg, “che ha il suo posto tra Rotterdam e Genova”, è parte di una rete che va completata con il San Gottardo, il Brennero e il Moncenisio. “La Commissione europea desidera prendere parte alla costruzione di queste strutture”, ha assicurato.

“Mi tolgo il cappello”

“Quando una visione diventa realtà, si acquisisce il coraggio e la forza per il futuro”, si è rallegrato il ministro dei trasporti tedesco Wolfgang Tiefensee, pure presente a Visp.

“Vogliamo trasferire ancora più merci sulla rotaia perché è una cosa buona per il clima, l’economia e la qualità di vita”. Oltre alle congratulazioni e al più grande rispetto – “mi tolgo il cappello davanti a chi ha saputo pensare così in grande” – il ministro tedesco ha elogiato l’opera come un esempio per “creare l’Europa”.

Il ministro delle Infrastrutture italiano Antonio di Pietro non ha potuto partecipare alla festa ufficiale. Per l’ambasciatore Deodato, che lo ha rimpiazzato, il Lötschberg è stata una “decisione coraggiosa” e la fine dei lavori rappresenta, “senza retorica, un momento storico”.

A suo avviso la galleria di base rappresenta un ulteriore avvicinamento tra due paesi amici. L’augurio è che il Lötschberg sia solo “l’inizio di un nuovo grande periodo di sviluppo che comprenda anche il San Gottardo”. L’ambasciatore ha promesso il sostegno dell’Italia.

Elogio al popolo

In precedenza, il consigliere federale Moritz Leuenberger aveva elogiato “coerenza e lungimiranza” del popolo svizzero che, a suo dire, ha dato alla Confederazione una politica dei trasporti sostenibile, esempio per tutta l’Europa.

“La Svizzera non ha voluto diventare un corridoio stradale per gli autocarri da 40 tonnellate, si è invece decisa per i tunnel ferroviari. Le elettrici e gli elettori non si sono mai lasciati fuorviare. Questo tunnel ne è la prova: la volontà del popolo può veramente smuovere le montagne”, ha detto il capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC).

Obiettivi non ancora raggiunti

“È però evidente che in fatto di trasferimento non abbiamo ancora raggiunto la vetta della montagna”. Malgrado le previste resistenze, Leuenberger ha dunque chiesto un aumento della Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP).

“Se poi insieme ai nostri amici europei introduciamo anche la borsa dei transiti alpini”, l’obiettivo della politica potrà essere raggiunto. A suo avviso le premesse sono buone dato che l’idea della TTPC è stata ripresa da altri Paesi come Repubblica ceca, Austria e Germania.

Stando al consigliere federale la Confederazione è riuscita anche “a superare l’ostacolo della montagna di debiti”. Grazie alla TTPCP anche i trasportatori europei contribuiscono al finanziamento delle gallerie alpine, ha detto.

Prima della cerimonia a Visp, i 1200 invitati provenienti da Frutigen, canton Berna, con un treno speciale avevano fatto tappa alla stazione di soccorso sotterranea di Ferden.

swissinfo e agenzie

Settembre 1992: il 64% degli svizzeri approvano in votazione federale la costruzione delle Nuove trasversali ferroviarie alpine (NTFA), attraverso gli assi del Gottardo e del Lötschberg.

Febbraio 1994: la maggioranza della popolazione accetta l’Iniziativa delle Alpi, che chiede di trasferire entro 10 anni i trasporti di merci nell’arco alpino dalla strada alla ferrovia.

Marzo 1998: le Camere federali approvano la realizzazione simultanea delle gallerie di base del Gottardo e del Lötschberg.

Novembre 1998: il 63,5% degli svizzeri accettano il decreto federale sulla costruzione e il finanziamento dei nuovi progetti ferroviari.

Dicembre 1999: il Parlamento vota in favore di un credito di 12,6 miliardi di franchi per le NTFA – senza rincaro e TVA.

Luglio 2001: il Consiglio federale porta il credito per le NTFA da 12,6 a 14,7 miliardi di franchi.

Aprile 2005: viene ultimato il traforo del Lötschberg.

Settembre 2006: in seguito a vari aumenti, il costo totale delle NTFA viene stimato a 24 miliardi di franchi.

15 giugno 2007: inaugurazione ufficiale della nuova galleria del Lötschberg, costata 5,3 miliardi di franchi.

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