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Lista grigia Ue: stralcio Svizzera non all’ordine del giorno

Il ritardo nello stralcio della Svizzera dalla lista grigia dei paradisi fiscali sarebbe dovuto a ragioni puramente procedurali. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo il “sì” popolare al progetto Riforma fiscale e finanziamento dell’AVS (RFFA), approvato in votazione lo scorso 19 maggio, la Svizzera dovrebbe essere stralciata dalla lista grigia dei paradisi fiscali.

È quanto aveva promesso l’Ue, ma la questione al momento non figura all’ordine del giorno della prossima riunione dei ministri europei delle finanze, in programma venerdì in Lussemburgo. Lo scorso 19 maggio, in seguito all’approvazione della riforma, il presidente della Confederazione Ueli Maurer aveva chiesto la cancellazione della Svizzera dalla lista grigia, poiché Berna dispone ora di un sistema fiscale compatibile con l’OCSE e l’UE. Secondo la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI), lo stralcio sarebbe dovuto avvenire il “più in fretta possibile”.

Nonostante le promesse iniziali, attualmente la Svizzera figura ancora sulla lista grigia e i ministri delle finanze dell’Unione europea non tratteranno a breve la questione. Diversi diplomatici europei hanno indicato all’agenzia Keystone-ATS che ciò non è legato a questioni politiche – ad esempio l’accordo quadro istituzionale – ma piuttosto a ragioni puramente procedurali.

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