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Legge asilo: all’indomani tutti d’accordo, una scoppola per l’UDC

La consigliera federale Simonetta Sommaruga esce vittoriosa dalla giornata di ieri. Keystone/EPA KEYSTONE/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Una disfatta dell’UDC: all’indomani del voto sulla legge sull’asilo la stampa svizzera è unanime nel considerare il chiaro sì come una pesante sconfitta per il partito di Albert Rösti e come una vittoria per la consigliera federale Simonetta Sommaruga.

Ecco in sintesi le opinioni delle principali testate elvetiche:

Neue Zürcher Zeitung – Non si è capito cosa abbia spinto l’UDC ad opporsi a un’accelerazione delle procedure. In tutti i casi il partito si è sbagliato di grosso. Il risultato scaturito dalle urne – la normativa è stata approvata dal 66,8% della popolazione e da tutti i 26 cantoni – è più che un incidente di passaggio, è una pesante sconfitta. Il dipartimento di Sommaruga deve ora applicare in modo coerente le nuove regole.

Tages-Anzeiger/Der Bund – L’UDC voleva portare il popolo a un voto di protesta, ma è emerso tutt’altro. Il numero dei richiedenti l’asilo rimane contenuto e la ministra di giustizia è riuscita a inglobare nella riforma tutti i principali attori del settore. Il dibattito è così diventato relativamente spassionato e orientato ai fatti. Il chiaro sì è una decisione della ragione.

Nordwestschweiz/Südostschweiz – Due svizzeri su tre hanno sostenuto la modifica di legge, una importante dimostrazione di fiducia per Sommaruga e per la vasta coalizione che si è battuta per il sì. Per l’UDC si tratta della seconda sconfitta in pochi mesi nel suo principale campo di attività, la politica in materia di stranieri. Il popolo vuole soluzioni, non la gestione dei problemi.

Berner Zeitung – L’UDC auspicava una riforma completamente secondo i suoi desideri, tutto o niente. Un approccio molto semplice. Nulla è più facile che pretendere il massimo, silurare un compromesso ad ampio raggio e in tal modo sottrarsi alle proprie responsabilità.

Basler Zeitung – Il Consiglio federale, la maggioranza del parlamento e la gran parte dei partiti si sono presi ieri un impegno: le procedure d’asilo dovranno essere più veloci, più corrette e meno care.

Neue Luzerner Zeitung – In ultima analisi si trattava di decidere una questione essenzialmente tecnica. La partita Sommaruga contro UDC quest’anno si trova sul 2:0, dopo il sì all’asilo e il no all’iniziativa sull’attuazione.

St. Galler Tagblatt – Chi si lamenta sempre per i tempi troppo lunghi e alla fine respinge una riforma per gli avvocati gratuiti non si rende molto credibile. Il popolo ha capito il doppio gioco e ha agito di conseguenza.

Walliser Bote – Bisognerà vedere se la Svizzera sarà pronta a far fronte alla pressione migratoria. Meglio non avere troppe aspettative dal sì di ieri perché il risveglio potrebbe essere brusco.

La Tribune de Genève/24 Heures – Il calendario è stato poco favorevole all’UDC: dopo aver appena promesso di temperare il ruolo d’opposizione per avere un secondo seggio in Consiglio federale era difficile mostrarsi troppo offensivi. Il sì mette fine peraltro a una campagna imbarazzante per l’insieme della classe politica, a cominciare dagli stessi democentristi, che hanno faticato a far capire perché si opponevano a procedure più rapide.

Le Journal du Jura – Per l’UDC l’esito del voto non rappresenta solo una sconfitta, bensì un vero e proprio affronto: il popolo ha rifiutato l’approccio ambivalente e incoerente del partito.

La Liberté – Lo slogan sovente usato dall’UDC, stop agli abusi, si è trasformato in un boomerang: il popolo vuole soluzioni, non una strategia di mera ostruzione.

L’Express – L’UDC non poteva attaccare i principi della legge, mentre i rischi ventilati – come l’espropriazione – sono apparsi meramente aneddotici di fronte ai tangibili miglioramenti.

Corriere del Ticino – Un altro buco nell’acqua per l’UDC. Con questa seconda sconfitta nel volgere di pochi mesi il partito paga nella nuova legislatura gli eccessi della politica di opposizione fatta in quella vecchia. La seconda débâcle democentrista corrisponde alla seconda vittoria politica e personale per Simonetta Sommaruga, che ha ora un mandato chiaro, tradurre in pratica la riforma e intervenire in modo efficiente.

La Regione – L’UDC rimedia un’altra scoppola su uno dei suoi temi prediletti. E non è un caso se dai vertici democentristi, sin qui piuttosto spregiudicati nell’avventurarsi sul terreno della democrazia diretta (che comunque stanno nuovamente calcando con l’iniziativa “Il diritto svizzero anziché giudici stranieri”), sono giunti di recente segnali di prudenza.

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