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La galleria del San Gottardo sarà chiusa per 2-3 anni

Circa 6 milioni di automezzi attraversano ogni anno la galleria del San Gottardo Keystone

Il risanamento della galleria stradale del San Gottardo, previsto tra il 2020 e il 2025, comporterà una chiusura del traforo per almeno 900 giorni. Lo preannuncia un rapporto del governo svizzero, secondo il quale i lavori saranno eseguiti prima dell'eventuale costruzione di un secondo tunnel.

“La galleria del San Gottardo è, dopo il Brennero, il collegamento stradale più importante per attraversare l’arco alpino. Ogni anno è percorso da 6 milioni di autoveicoli, tra cui 1 milione di camion”, ha ricordato la presidente della Confederazione Doris Leuthard, durante una conferenza stampa tenuta venerdì a Berna.

“Oltre 30 anni di esercizio e 160 milioni di automezzi transitati dalla sua apertura hanno lasciato tracce pesanti. Il tunnel dovrà quindi essere ampiamente risanato nei prossimi 10 – 15 anni”, ha aggiunto la ministra dell’economia, presentando il rapporto elaborato dall’Ufficio federale delle strade (Ustra) in risposta ad una mozione inoltrata dal senatore ticinese Dick Marty e ad un postulato del collega Filippo Lombardi.

L’opera di risanamento riguarda sia la pavimentazione stradale, che le pareti della galleria. Il tunnel non soddisfa più le esigenze attuali in materia di protezione anti-incendio. Inoltre non rispettano più le nuove direttive i sistemi di ventilazione, l’impianto di smaltimento delle acque e la distanza tra le nicchie di sosta.

Chiusura necessaria

Tenendo conto dell’ampiezza di questi lavori, gli esperti della Confederazione considerano necessaria la chiusura totale della galleria in entrambi i sensi e durante tutta la durata prevista per il risanamento. Dopo aver valutato le diverse opzioni, il Consiglio federale ha deciso di sottoporre all’esame del parlamento due varianti, da realizzare tra il 2020 e il 2025.

La prima, dal costo di 650 milioni di franchi, prevede la chiusura totale della galleria per 900 giorni, sull’arco di 2 anni e mezzo. La seconda, di 572 milioni, limita la chiusura al periodo invernale, da metà settembre a fine giugno. In questo caso i lavori dureranno 3,5 anni e comporteranno una chiusura per 980 giorni.

Oltre a questi costi, per entrambe le varianti occorre aggiungere spese per 150 – 200 milioni di franchi per la gestione del traffico leggero durante i lavori, come pure di circa 400 milioni per la gestione del traffico pesante. Altri 16 milioni dovranno essere versati per il miglioramento della sicurezza sulla strada del passo del San Gottardo, che dovrà sopportare prevedibilmente un ulteriore carico di traffico.

Disagi e timori

“Il Consiglio federale è cosciente del fatto che la prevista chiusura del tunnel susciti timori e preoccupazioni nei cantoni direttamente interessati o limitrofi, dal momento che avrà conseguenze serie sia per la loro popolazione che per la loro economia”, ha dichiarato Doris Leuthard.

“Il canton Uri teme di diventare per molti mesi un vicolo cieco. Il canton Ticino di ritrovarsi isolato dal resto della Svizzera. I cantoni Grigioni e Vallese si preoccupano per l’aumento del traffico stradale, in particolare di automezzi pesanti, attraverso gli assi del San Bernardino e del Sempione”, ha spiegato la ministra dell’economia.

Per alleviare i forti disagi durante la chiusura, il governo svizzero e l’Ustra hanno quindi previsto una serie di misure. Tra queste la riattivazione del trasporto delle automobili su treni navetta tra Airolo e Göschenen, con una capacità di 600 veicoli all’ora.

Per i camion potrebbe essere instaurato un sistema simile tra Bodio e Erstfeld, attraverso la nuova galleria di base del San Gottardo, che dovrebbe entrare in funzione nel 2017. Con questo sistema si potranno trasportare circa 50 camion all’ora.

Secondo tubo troppo tardi

Il rapporto dell’Ustra esamina in dettaglio anche l’opportunità di costruire una seconda canna, il cui costo è stimato a circa 2 miliardi di franchi. La sua realizzazione, che consentirebbe di aumentare la sicurezza e la scorrevolezza, non viene però ritenuta indispensabile per il risanamento.

Sempre secondo il rapporto, è “improbabile” che si possa costruire in tempo un secondo tubo: i lavori di risanamento di quello attuale devono infatti essere conclusi entro il 2025. In caso contrario, a partire da tale anno, la funzionalità e la sicurezza della galleria autostradale non possono più essere garantite completamente.

“Il Consiglio federale non ha ancora preso posizione sulla proposta di costruire una seconda galleria stradale sotto il San Gottardo. Tenendo conto dei tempi necessari per giungere ad una decisione politica e per la sua realizzazione, un secondo tunnel non sarà verosimilmente in funzione prima dei lavori di risanamento”, ha indicato Doris Leuthard.

Reazioni contrastanti

Come prevedibile, le proposte presentate dal governo hanno suscitato reazioni discordi da parte dei partiti politici e degli ambienti interessati.

A detta del Touring Club Svizzero, il rapporto conferma la scarsa lungimiranza delle autorità in materia di trasporti. Sebbene il necessario risanamento della galleria stradale sia noto da oltre un decennio, le autorità non sono ancora in grado di proporre un’alternativa soddisfacente per le regioni colpite. Il TCS chiede che la sicurezza degli utenti sia il criterio determinante per qualsiasi decisione e che gli interessi internazionali, nazionali e regionali siano rispettati.

L’Iniziativa delle Alpi apprezza invece le proposte del governo per il risanamento della galleria autostradale del San Gottardo: si tratta di “una buona base di discussione” che può tuttavia ancora essere migliorata. A detta di Alf Arnold, responsabile dell’organizzazione, il testo offre l’opportunità di realizzare il trasferimento su rotaia del traffico merci, come deciso dal popolo nel 1994.

1980: apertura della galleria stradale del San Gottardo, la più lunga nell’arco alpino.

1994: gli elettori accolgono l’Iniziativa sulla protezione delle Alpi, che impone di limitare il traffico stradale sull’arco alpino.

Nello stesso anno il popolo accetta l’introduzione della Tassa sul traffico pesante, applicata ai trasporti di merci su strada attraverso la Svizzera.

1998: in votazione federale viene approvato il progetto di finanziamento delle Nuove trasversali ferroviarie alpine del Lötschberg e del San Gottardo.

2001: il popolo si esprime in favore di sette accordi bilaterali conclusi con l’Ue, tra cui l’accordo sui trasporti terrestri che prevede il progressivo trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia.

2002: in seguito ad un incidente nella galleria del San Gottardo, costato la vita a 11 persone il 24 ottobre 2001, il governo svizzero introduce un sistema di dosaggio del traffico di automezzi pesanti attraverso il tunnel.

2004: l’elettorato respinge il controprogetto all’iniziativa Avanti, che proponeva tra l’altro di raddoppiare la galleria autostradale del San Gottardo.

2010: il 15 ottobre cade il diaframma principale del nuovo traforo ferroviario del San Gottardo, che diventerà dal 2017 il tunnel più lungo del mondo con i suoi 57 chilometri.

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