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Incontro con il “padre” dei primi accordi bilaterali

Ex premier del Lussemburgo, presidente della Commissione europea tra il 1995 e il 1999, Jacques Santer è stato uno dei principali artefici del primo pacchetto di accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE. Intervista. 

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6 dicembre 1992: il popolo svizzero, con una risicata maggioranza del 50,3%, rifiuta di aderire allo Spazio economico europeo (See). È una batosta per il governo elvetico che allora era favorevole all’adesione. 

Il responso delle urne lasciava il paese nel cuore d’Europa economicamente separato da essa. Le autorità hanno ritenuto necessario trovare un modus vivendi con l’Unione. Per questa ragione, nel 1993, sono cominciate delle trattative settoriali tra Berna e Bruxelles. Erano i primi passi sulla “via bilaterale”.

Principale interlocutore della Confederazione è stata la Commissione Europea guidata dal 1995 da Jacques Santer, che ai microfoni della Radiotelevisione svizzera racconta di quel periodo, quando l’Europa era più piccola e regnava molto più ottimismo.

“Lavoravamo sempre in una buona atmosfera, molto positiva”, racconta, “avevo più difficoltà con certi stati membri dell’Unione”, che con la Svizzera.

Sotto la “ghigliottina”

Non tutti vedevano di buon occhio le trattative. I paesi dell’Europa meridionale, in particolare Spagna e Portogallo, temevano che la Svizzera potesse ritagliarsi una partecipazione allo See “à la carte”. 

Uno dei compromessi introdotti tra Berna e Bruxelles per mitigare questa problematica è stata la famosa “clausola ghigliottina”. Gli accordi sono stati connessi giuridicamente tra di loro per evitare che fossero posti in vigore separatamente. Qualora uno degli accordi non fosse prolungato o venisse denunciato, anche i rimanenti sarebbero abrogati.

Il pacchetto di Accordi bilaterali I è stato sottoscitto nel giugno del 1999, tre mesi dopo che la Commissione Santer, travolta dallo scandalo Cresson, aveva rassegnato le proprie dimissioni collettive. 

Accordi bilaterali I (1999)

Questi accordi, ad eccezione dell’Accordo di ricerca, sono trattati di apertura dei mercati nell’accezione classica del termine.

  • Libera circolazione delle persone
  • Ostacoli tecnici al commercio (denominato anche MRA – «Mutual Recognition Agreement»)
  • Appalti pubblici
  • Agricoltura
  • Trasporti terrestri
  • Trasporto aereo
  • Ricerca

 Fonte: admin.ch

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