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Italia: crolla ponte ad Aulla, salvi conducenti di due furgoni

Così si presenta il ponte nei pressi di Albiano, in provincia di Massa Carrara. KEYSTONE/EPA/Riccardo Dalle Luche sda-ats

(Keystone-ATS) È venuto giù, per dirla con il sindaco di Aulla Roberto Valettini, con un “effetto domino”. Il ponte lungo 258 metri che ad Albiano, provincia di Massa Carrara, unisce Liguria e Toscana scavalcando il fiume Magra, è “collassato” stamani intorno alle 10.20.

Fortunatamente il fermo imposto dall’emergenza coronavirus ha fatto sì che il consueto, intenso traffico sul viadotto fosse praticamente inesistente. Due soli i furgoni che lo stavano attraversando, a bordo i conducenti: un corriere dell’impresa Bartolini, che ha subito la frattura di una vertebra e forse dovrà operarsi come spiega su Facebook rassicurando gli amici – “Sono vivo, anche se volare da un ponte che sta crollando non è il massimo” – e un tecnico della Tim, 58anni, di La Spezia, praticamente illeso. “Sto bene”, spiega.

Una tragedia sfiorata dunque per un pericolo “segnalato più volte agli enti competenti”, in particolare all’Ente nazionale italiano per le strade (Anas) che è “proprietario” del viadotto dal 2018, afferma il sindaco di Aulla nel cui territorio ricade Albiano e anche Caprigliola. Un paese quest’ultimo di 500 abitanti: stamani hanno udito “prima un boato e poi un rumore come di rotolar di massi”, ora sono anche senza gas e acqua per il crollo.

Vari solleciti ad Anas

“Mi sono spolmonato nei solleciti” per far fare sopralluoghi e anche indagini, spiega Valettini affermando di aver scritto cinque lettere ad Anas. La prima il 16 agosto 2018, due giorni dopo il disastro del ponte Morandi a Genova, l’ultima a novembre scorso. In tutto due, spiega, le risposte scritte avute: l’ultima a novembre quando, a fronte delle forti preoccupazioni manifestate da Comune e cittadini anche per un aumento di traffico dovuto alla chiusura della strada della Ripa, Anas inviò la fotocopia della precedente risposta datata agosto 2019: “Quasi a dire – osserva -: state esagerando nel chiederci le cose”.

In quella lettera Anas scriveva: “Il viadotto (già sorvegliato dal personale Anas) non presenta al momento criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica” per cui “non sono giustificati provvedimenti emergenziali”.

Verifiche periodiche

Oggi Anas ha ribadito che “a partire dal 2019, il ponte è stato oggetto di sopralluoghi e verifiche periodiche, anche rispetto a segnalazioni degli Enti locali, che non hanno evidenziato criticità”. Ora ha avviato una propria commissione di indagine per accertare dinamica e cause del “crollo improvviso” che al momento “non è possibile ipotizzare”.

A indagare sarà anche un’apposita commissione di inchiesta istituita dalla ministra di infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli: entro trenta giorni dovrà elaborare una dettagliata relazione. Intanto è unanime la richiesta politica sull’accertamento delle responsabilità.

Anche un’indagine penale

Aperta poi l’inchiesta penale: il sostituto procuratore Marco Mansi, facente funzione di capo della procura massese, spiega che “si procederà per disastro colposo, poi valuteremo altre probabili ipotesi”. Procedono i carabinieri, sequestrata l’area.

Il problema ora riguarda anche la viabilità della zona: il sindaco, nel corso di telefonate ricevute “dal ministro dei lavori pubblici e dall’ad (amministratore delegato) di Anas”, ha fatto presente che “se non c’è stata una tragedia, ringraziando Iddio, ci sono problemi per la viabilità, i trasporti, le realtà economiche. Chiediamo un intervento sollecito e riparatore di quello che io ho visto e non avrai mai voluto vedere”. Anas “spieghi cosa è successo” e “che in tempi assolutamente ristretti sia ricostruito il ponte, dando una prova di efficienza e di capacità di risposta”, la richiesta del governatore toscano Enrico Rossi.

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