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Italia, Berlusconi: procura non si oppone a riabilitazione

Di nuovo pronto a scendere in campo: Silvio Berlusconi Keystone/AP/ANTONIO CALANNI sda-ats

(Keystone-ATS) La procura generale di Milano ha deciso di non opporsi alla “riabilitazione” concessa a Silvio Berlusconi dal Tribunale di Sorveglianza che lo ha reso di nuovo candidabile. Il provvedimento era già esecutivo.

La riabilitazione è stata resa pubblica nei giorni scorsi, a quasi 5 anni di distanza dalla condanna definitiva dell’ex premier italiano per frode fiscale per il caso diritti tv Mediaset e dopo poco più di tre anni dalla fine dell’esecuzione della pena, scontata con attività tra gli anziani della Sacra famiglia di Cesano Boscone.

Grazie ad essa Berlusconi torna candidabile con l’azzeramento degli effetti della Legge Severino. E il deputato del suo partito Forza Italia Renato Brunetta ha dichiarato ieri che l’ex premier “è pronto a candidarsi alla guida del Paese”.

Nell’atto con cui hanno spazzato via gli effetti penali della condanna e, in particolare, l’impossibilità a candidarsi alle elezioni per 6 anni, ossia fino al novembre 2019, i giudici del Tribunale di Sorveglianza hanno riconosciuto, come prevede il codice penale, che il “condannato” ha dato “prove effettive e costanti di buona condotta” dopo aver scontato la pena di un anno ai servizi sociali (tre dei quattro anni della condanna del 2013 erano coperti da indulto).

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