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Incriminata capo gabinetto di Marine Le Pen

Marine Le Pen KEYSTONE/AP/MICHEL EULER sda-ats

(Keystone-ATS) Indagata in Francia Catherine Griset, la capo di gabinetto della leader del Front National, Marine Le Pen, nel quadro delle indagini sugli impieghi fittizi all’Europarlamento: è quanto riferisce la giustizia francese.

Griset era stata posta questa mattina in stato di fermo per l’interrogatorio al tribunale di Nanterre insieme a Thierry Legier, il bodyguard della candidata del Front National che invece è stato lasciato andare senza alcun capo di imputazione. Assistente storica di Le Pen, la donna è incriminata per abuso d’ufficio. Su di lei pesa l’accusa di essere stata stipendiata con i soldi del contribuente europeo quando invece lavorava in Francia per il Front National.

Marine Le Pen, intervenendo al tg delle 20 di TF1, ha detto che oggi “c’è un rischio molto pesante della strumentalizzazione della giustizia. Tutto ci dice che non siamo nella serenità nell’imparzialità e nella necessaria indipendenza della giustizia”. “La giustizia – ha continuato – non è un potere, è un’autorità. Non deve venire a turbare” la campagna presidenziale, avrebbe potuto farlo “più tardi”.

“I miei connazionali devono saperlo: questo fascicolo giudiziario è aperto da due anni e trovo sorprendente che a due mesi dalle presidenziali, brutalmente, scatti questa intensa attività giudiziaria. I miei uffici sono stati perquisiti, per una seconda volta, mentre mi trovavo in viaggio all’estero. Oggi gli assistenti posti in stato di fermo, e l’ho appreso su Twitter…”. La candidata anti-euro è poi tornata a tuonare contro l’Olaf, l’ufficio antifrode Ue, che ha segnalato alla giustizia francese il fascicolo sui falsi impieghi di Le Pen all’Europarlamento. Al giornalista che le faceva notare che si tratta di un organo indipendente di vigilanza, lei ha risposto: “No, non è indipendente dalla Commissione Ue. Le dirò di più, è talmente poco indipendente che ho sporto denuncia” per mostrare “la collusione” tra Olaf e istituzioni europee.

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