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Jihadismo e corruzione i fronti caldi della Procura federale

Il terrorismo di matrice islamica e la criminalità finanziaria internazionale sono stati i due fronti che stanno impegnando maggiormente il Ministero pubblico della Confederazione, che questa mattina ha esposto alla stampa l'attività svolta durante lo scorso anno.

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Nonostante la sconfitta dello Stato Islamico in Siria e Iraq, osserva la Procura federale, il jihadismo resta un fenomeno che preoccupa e che coinvolge più o meno direttamente anche la Confederazione, come testimoniano i 17 procedimenti avviati e le 8 domande di assistenza giudiziaria evase nel 2017.

Jihadisti rinviati a giudizio

Due indagati rinviati a giudizio sono ritenuti dagli inquirenti foreign fighters di ritorno dai campi di battaglia del Medio Oriente mentre tre membri del Consiglio centrale islamico svizzero sono stati a loro volta oggetto di un atto d’accusa depositato presso il Tribunale penale federale.

In particolare al responsabile della sezione produzioni culturali della controversa associazione viene contestata la produzione di video di propaganda multimediali con un dirigente di al Qaida, che proprio grazie a questa collaborazione ha potuto promuovere la formazione terroristica islamica.     

Corruzione internazionale

La guardia è rimasta alta anche nell’ambito della lotta contro la corruzione internazionale che ha portato al sequestro di beni per un valore superiore al miliardo di franchi (di cui 200 milioni sono stati restituiti alle autorità straniere competenti).

Due i procedimenti principali su questo fronte caldo: uno su sei indagati per un giro di tangenti legato alle telecomunicazioni in Uzbekistan (800 milioni sequestrati nel corso degli ultimi anni) e un altro analogo collegato allo scandalo Petrobras in Brasile cha ha portato al blocco di patrimoni per oltre un miliardo di franchi.

Organizzazioni criminali

Ed è stata confermata da inchieste di respiro internazionale la presenza di una base importante della ‘Ndrangheta in Svizzera. In particolare gli inquirenti hanno potuto accertare che la famosa cellula di Frauenfeld (Canton Turgovia) era collegata alla cosca di Fabrizia, nella provincia calabrese di Vibo Valenzia.

Da ultimo va registrato che sempre l’anno scorso la Procura federale ha provveduto a potenziare la squadra che si occupa di cybercriminalità, settore in cui le minacce stanno incrementando di continuo.

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