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Notre-Dame: procuratore, i soccorsi al secondo allarme

La struttura complessiva della cattedrale di Notre-Dame è "salva", ma per dire l'ultima parola sulla sua effettiva stabilità bisogna attendere il verdetto degli esperti. KEYSTONE/AP/THIBAULT CAMUS sda-ats

(Keystone-ATS) Il procuratore di Parigi Rémy Heitz, parlando oggi ai cronisti dell’incendio a Notre-Dame, ha spiegato che ieri “c’è stata una prima allerta alle ore 18:20, seguita da un sopralluogo per sedare i dubbi”, durante il quale però non è stato riscontrato nulla di anomalo.

Heitz ha aggiunto che c’è stata poi una “seconda allerta alle 18:43. A quel punto, è stato accertato il fuoco. Nel frattempo – ha concluso – la chiesa era stata evacuata, visto che poco prima era cominciata una messa”.

L’incendio, che sembra accidentale, si è innescato nello spazio fra la volta e il tetto, dov’erano in corso i lavori di ristrutturazione, e ha rapidamente attaccato le travi di legno vecchie di 850 anni: così numerose da essere state soprannominate “la foret”, la foresta.

La struttura complessiva della cattedrale di Notre-Dame de Paris è “salva”, ma per dire l’ultima parola sulla sua effettiva stabilità bisogna attendere il verdetto degli esperti. “La totalità dell’incendio è stata spenta” questa mattina attorno alle 10.00, ha annunciato la direzione dei pompieri di Parigi impegnata con 400 uomini.

Il presidente francese, Emmanuel Macron ha elogiato i pompieri, “veri eroi” grazie ai quali e stato “evitato il peggio”, e ha fatto una promessa: “La ricostruiremo, tutti insieme”. Ed è partita già una colletta mondiale.

Il ministro francese della Cultura Franck Riester ha dal canto suo indicato che il restauro della cattedrale “durerà mesi e anni”, spiegando che è ancora “troppo presto” per valutare la durata precisa della ristrutturazione. “In ogni caso – ha detto ai microfoni di France Info – ci vorrà tanto tempo e bilanci molto importanti”. Riester ha precisato che “i due terzi del tetto sono andati in fumo” e che la “guglia è crollata all’interno della cattedrale, creando un buco nella volta”, anche “una parte delle vetrate” è andata “distrutta”. Le vetrate intatte dovranno invece “essere smontate, preservate e restaurate”. Tra l’altro, numerose opere d’arte, sono ancora nella struttura, in particolare dei grandi quadri. “Lo Stato si assumerà le proprie responsabilità”, ha continuato il ministro.

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