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In Svizzera presto la marijuana in farmacia?

In farmacia anche le cartine? KEYSTONE

Un progetto della città di Berna sta suscitando molto interesse nelle altre città svizzere

In Svizzera la legislazione relativa al consumo di canapa e la sua interpretazione sono oggetto di discussioni da decenni. Negli anni ‘90 si ricorderà il fiorire di canapai in Ticino, meta di migliaia di giovani italiani che venivano ad acquistare il famosi “cuscinetti profumati” che in realtà venivano sventrati per rollarne il contenuto negli spinelli. Un periodo a cui è poi stata messa fine con l’inasprimento della legislazione ed alcune sentenze che hanno condannato numerosi proprietari dei controversi negozi.

Ora viene presentato un progetto che in modo molto più limitato, sembra andare un po’ nella stessa direzione: permettere ai consumatori regolari l’acquisto di canapa in farmacia.

Succede a Berna, la capitale, dove il Municipio ha incaricato l’università cittadina di elaborare un progetto di ricerca in tal senso.

L’idea è stata illustrata stamane dalla municipale Franziska Teuscher. Un gruppo di ragazzi e ragazze di almeno 18 anni dovrebbero prendere parte all’esperimento, a condizione che risiedano in città e consumino con regolarità canapa.

La droga verrebbe messa in vendita in farmacia, considerata un luogo professionalmente adatto a fornire informazioni e che gode della fiducia della popolazione, ha commentato la municipale.

L’identità dei partecipanti alla prova verrebbe mantenuta riservata per evitar loro problemi con le forze dell’ordine. Potrebbero acquistare fino a un massimo di 15 grammi al mese.

Da chiarire chi fornirebbe la marijuana alle farmacie, si potrebbe far capo ai produttori per scopi medici o all’importazione.

Il prezzo sarà sganciato dal mercato nero.

Berna diventerà la nuova Amsterdam? No rispondono i responsabili: il progetto vuole trovare una soluzione pragmatica a un problema. Al momento in Svizzera 2-300’000 persone consumano cannabis, e si fa finta di nulla alimentando così il mercato nero e la delinquenza.

Il progetto dovrebbe essere pronto tra 3-4 mesi, secondo Matthias Egger, direttore dell’Istituto per la medicina preventiva dell’Università di Berna. Tetto massimo di spesa: 20 mila franchi. Diverse città hanno già segnalato il loro interesse al progetto, tra cui Zurigo, Ginevra e Basilea.

L’ultima parola spetterebbe tuttavia alla Confederazione, che dovrebbe rilasciare un permesso eccezionale in quanto la legge sugli stupefacenti vieta fondamentalmente il consumo di cannabis in Svizzera. Ma i promotori ritengono che ciò potrebbe essere possibile attraverso una scappatoia. Collegare al progetto uno studio scientifico, il che permetterebbe anche di chiedere degli aiuti finanziari, per esempio al Fondo Nazionale per la Ricerca.

Gino Ceschina/ATS

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