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Il premio Latsis a una specialista degli ormoni

Mirjam Christ-Crain SNF

Mirjam Christ-Crain – giovane professoressa di medicina all'Università di Basilea – ha ottenuto il premio Latsis per le sue ricerche in merito al ruolo degli ormoni, in particolare quello dello stress.

La 35enne ha ricevuto il riconoscimento lo scorso 10 gennaio a Berna, attribuitole per i suoi meriti nella ricerca sugli ormoni liberati dal sangue in situazione di stress. Tali scoperte – è stato sottolineato nella motivazione del Fondo nazionale svizzero – costituiscono uno strumento importante nel trattamento di attacchi celebrali o di polmonite.

Mirjam Christ-Crain, madre di un figlio e di una figlia, è stata inoltre indicata come un modello per quanto concerne la capacità di conciliare la carriera accademica con la vita famigliare. Il premio, dell’ammontare di 100’000 franchi, è attribuito a giovani ricercatori, su mandato della Fondazione Latsis di Ginevra.

«Il Premio Latsis è uno dei riconoscimenti scientifici più prestigiosi della Confederazione e sono molto onorata di averlo ricevuto. Non si tratta comunque di un premio destinato unicamente a me, bensì a tutto il mio gruppo di ricerca. Per noi si tratta di una grande motivazione», ha dichiarato a swissinfo.ch Mirjam Christ-Crain.

Ormoni importanti

Durante la sua carriera accademica, l’endocrinologa ha studiato il valore diagnostico dell’ormone procalcitonina nelle infezioni polmonari, segnatamente la polmonite. Queste infezioni posso essere di origine batterica o virale, ma solo le prime necessitano di un trattamento con antibiotici.

Dal momento che non è semplice differenziare questi due tipi di infezione, sovente gli antibiotici sono prescritti in entrambi i casi. E le conseguenze non sono positive: «Il loro utilizzo eccessivo e non giustificato rischia di aumentare la resistenza alla loro azione», spiega Christ-Crain.

Considerando che la procalcitonina aumenta in presenza di infezioni batteriche, e non di quelle virali, i ricercatori hanno potuto utilizzare questo ormone come un indicatore. Nell’arco di cinque esperimenti su oltre 2’500 pazienti, gli antibiotici sono stati somministrati soltanto a quelli con elevati livelli di procalcitonina nel sangue.

«Grazie a questa strategia abbiamo potuto diminuire del 50% l’utilizzo degli antibiotici: questo fatto può avere un importante impatto sul tasso di resistenza», rileva l’endocrinologa.

Durante la sua permanenza al St. Bartholomew’s Hospital di Londra, Mirjam Christ-Crain si era dedicata a un altro indicatore, ossia il cosiddetto ormone dello stress, il cortisolo. «Anche in quel caso ho studiato la polmonite: abbiamo potuto constatare che il paziente giunto al pronto soccorso con un elevato livello di cortisolo ha una prognosi chiaramente peggiore rispetto a quella di una persona con livelli di cortisolo meno elevati».

Lotta agli attacchi

Rientrata in Svizzera, Mirjam Christ-Crain ha rivolto la propria attenzione agli attacchi cerebrali, concentrandosi in particolare sulla copeptina, un ormone prodotto direttamente nel cervello.

«Ancora una volta, abbiamo potuto verificare che i pazienti ricoverati con un livello di stress elevato presentavano un rischio maggiore di morire oppure di restare paralizzati dopo tre mesi o un anno dall’attacco. Al contrario, i pazienti con un tasso copeptina meno elevato hanno buone possibilità di ristabilirsi nel giro di pochi mesi», evidenzia la ricercatrice.

I risultati di questo studio sono stati pubblicati nell’ultima edizione degli Annals of Neurology. Le scoperte di Mirjam Christ-Crain e della squadra di scienziati potranno quindi aiutare altri medici nell’ambito del trattamento della polmonite e degli attacchi cerebrali.

Grande responsabilità

«Si tratta di un’applicazione pratica degli ormoni. Ciò che rende gli ormoni affascinanti ai miei occhi, è il fatto che essi si trovano veramente ovunque nel nostro corpo, e tutto ciò che accade al suo interno influenza il livello degli ormoni. Questi ultimi costituiscono dunque una sorta di specchio nel nostro corpo», riassume Mirjam Christ-Crain.

Per questo motivo la vincitrice del Premio Latsis è appassionata alla propria materia di studio: a suo parere, l’endocrinologia è infatti molto di più del mero studio di una malattia. Aver ricevuto il prestigioso riconoscimento, afferma, le ha dato una grande motivazione ma nel contempo una notevole responsabilità, ovvero quella di incoraggiare – anche grazie al contributo finanziario – i giovani ricercatori a produrre lavori di qualità.

Un modello

Stando a un rapporto diffuso nello scorso mese di dicembre, rispetto al resto dell’Europa in Svizzera le donne risultano scarsamente rappresentate nei posti di responsabilità in ambito accademico e scientifico.

Nel suo discorso in occasione della consegna del premio, il ministro dell’interno Didier Burkhalter ha messo in evidenza questa mancanza di equilibrio nel mondo elvetico della ricerca, lodando Mirjam Christ-Crain per il suo ruolo d’esempio nei confronti degli scienziati di ambo i sessi.

Christ-Crain è cosciente del fatto che il suo doppio ruolo di genitrice e ricercatrice può essere visto come un modello per altre donne attive nel medesimo settore.

«Nel mio gruppo di ricerca vi sono unicamente donne: forse è una coincidenza, ma probabilmente grazie a me esse vedono che è possibile combinare i due aspetti», commenta Mirjam Christ-Crain. La professoressa fa comunque notare che conciliare lavoro e famiglia non è facile e richiede sforzi per trovare il giusto equilibrio.

Ma cosa serve a un buon ricercatore? Secondo l’endocrinologa, sono necessari l’entusiasmo, il piacere di svolgere il proprio lavoro, la capacità di motivare i collaboratori e quella di convincere i pazienti a contribuire alla ricerca medica. Senza dimenticare un altro fattore: «Un pizzico di fortuna non può mancare», conclude.

Isobel Leybold-Johnson, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Il Premio Latsis è uno dei principali riconoscimenti scientifici della Confederazione. Esso viene attribuito annualmente a giovani ricercatori particolarmente meritevoli dal Fondo nazionale della ricerca scientifica su mandato della Fondazione Latsis.

La Fondazione attribuisce sei premi: quattro riconoscimenti accademici (25’000 franchi ciascuno), il Premio Latsis nazionale e quello europeo (entrambi dell’ammontare di 100’000 franchi).

Mirjam Christ-Crain ha concluso nel 2000 gli studi di medicina a Basilea, prima di incominciare la specializzazione in endocrinologia.

Dal 2005 al 2007 ha lavorato come ricercatrice al St. Bartholomew’s Hospital di Londra, dove ha ottenuto un PhD nel 2008.

In seguito, è diventata capo clinica del reparto di endocrinologia dell’ospedale universitario di Basilea. Nel 2009, ha ricevuto l’abilitazione all’insegnamento universitario, ciò che le ha consentito di istituire un proprio gruppo di ricerca.

Mirjam Christ-Crain ha pubblicato una sessantina di studi e numerosi articoli che le sono valsi vari riconoscimenti internazionali.

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