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Trasporto strada-rotaia, 2016 da record

A un anno dall’inaugurazione del tunnel di base del San Gottardo, Hupac, società svizzera specializzata nel trasporto combinato ferrovia-strada, ha annunciato di aver realizzato nel 2016 un utile di 10,8 milioni di franchi, il 77% in più del 2015. Il volume di spedizioni stradali trasferite su rotaia ha raggiunto un livello record. Le prospettive per il 2017 sono però offuscate da vari cantieri e in particolare da quello sulla linea di Luino.

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“L’entrata in servizio del tunnel del San Gottardo è molto ben riuscita”, ha esordito giovedì davanti alla stampa a Zurigo il presidente del consiglio di amministrazione di Hupac, Jörg Bertschi, che ha sottolineato: “Per la prima volta da 20 anni a questa parte nel 2016 i camion che hanno attraversato le Alpi svizzere sulla strada sono stati meno di un milione”.

Nel 2016, anno del suo cinquantenario, l’azienda con sede a Chiasso ha veicolato su rotaia un volume record di 737’000 spedizioni stradali, con un incremento dell’11,5%. Ogni giorno sono stati impiegati circa 110 treni verso tutte le destinazioni europee ed anche fino in Russia e l’Estremo Oriente.

Coordinazione internazionale da migliorare

In materia di produttività non è stato tuttavia possibile raggiungere gli obiettivi. “Il 90% del potenziale risparmio di tempo svanisce a causa delle attese”.

Il problema è la mancanza di un coordinamento internazionale nella pianificazione. “Le pianificazioni si fanno a livello nazionale e quel che segue è un lavoro di rammendo”, ha detto il direttore di Hupac, Bernard Kunz.

Un altro esempio della mancata coordinazione sono i grandi lavori che vengono eseguiti contemporaneamente su varie linee europee. Hupac si vede così obbligata a gestire un traffico ridotto fra l’Austria e l’Italia, attraverso il Brennero, proprio mentre la linea di Luino viene chiusa per sei mesi (dalla prossima settimana) per i lavori di adeguamento al corridoio di 4 metri di altezza, da completarsi nel 2020.

Da Luino passa il 60% dei convogli di Hupac attraverso le Alpi, ha ricordato Kunz. Questi trasporti saranno dirottati per i tre quarti su Domodossola e la linea del Sempione e per il rimanente 25% su quella di Chiasso, che sarà a sua volta confrontata con chiusure notturne per lavori.

Fine dei contributi?

La rotaia continuerà inoltre a subire la pressione del trasporto su strada. La situazione è destinata a complicarsi con l’abolizione dei contributi d’esercizio per il trasporto intermodale prevista entro fine 2023. In questo caso sarà la politica a dover intervenire, ma a Berna le opinioni su un possibile rinnovo delle sovvenzioni divergono.

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