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Scandali sessuali a Westminster

Un nuovo scandalo sessuale fa tremare Westminster e getta un'ombra sul già indebolito governo di Theresa May. Il Sunday Times ha  accusato la premier conservatrice di permettere ad almeno due ministri, definiti "molestatori sessuali seriali", di far parte del suo governo.

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Il domenicale non ha fatto nomi, ma ci ha pensato il popolare tabloid di destra Mail on Sunday a rivelare che il sottosegretario al Commercio internazionale Mark Garnier avrebbe inviato la sua segretaria ad acquistare giocattoli sessuali in un sexy shop, oltre a fare alcuni apprezzamenti molto volgari su di lei. È stata avviata un’inchiesta sulla sua condotta mentre altri nomi di politici dalle mani lunghe stanno per emergere.

I motivi di imbarazzo per il primo ministro sono numerosi. Il Sunday Times infatti, citando una serie di collaboratori della stessa leader conservatrice sempre più in difficoltà, rivela anche che May viene costantemente aggiornata in apposite riunioni con il suo capogruppo Gavin Williamson su voci di corridoio e accuse sui deputati Tories coinvolti in casi di abusi sessuali e di droga. Il sospetto però è che tutto questo poi non si traduca in azioni disciplinari nei confronti di parlamentari che, oltre a pontificare sul rispetto di principi e valori, approvano leggi che loro stessi violano fra l’altro all’interno delle istituzioni.

Di fronte a uno scandalo che è solo all’inizio May è corsa ai ripari annunciando una lettera allo Speaker dei Comuni, John Bercow, in cui chiede tolleranza zero contro le molestie a Westminster. Per lei, una donna premier, la necessità di intervenire è ancora più stringente se si considera che le vittime di un diffuso atteggiamento tra i parlamentari di Sua Maestà sono giovani stagiste, portaborse, ricercatrici, che tentano di difendersi con un gruppo su WhatsApp in cui segnalano i politici più pericolosi. 

Oltre a Garnier è emerso anche il caso del deputato Tory Stephen Crabb, 44enne ex ministro del Lavoro e contendente alla leadership del partito, che ha ammesso di aver scambiato messaggi a sfondo sessuale con una 19enne che si era presentata ai Comuni in cerca di lavoro.

Anche in Scozia, ma non solo

La situazione non migliora se ci si sposta a nord del Regno Unito, nel Parlamento scozzese. Secondo quanto pubblicato dal Sunday Herald ci sarebbero casi di molestie sessuali “a tutti i livelli” di Holyrood. L’avvocato per i diritti umani Aamer Anwar è stata contattata da molte donne per denunciare gli abusi subiti nell’altro grande palazzo della politica britannica. “Sono molto preoccupata per queste voci”, ha detto la ministra della Sanità scozzese, Shona Robison, secondo cui le persone coinvolte devono contattare le autorità.

Ad aprire il vaso di Pandora degli scandali è stata la vicenda del produttore americano Harvey Weinstein che ha avuto un effetto dirompente da questa parte dell’oceano.

Un’altra istituzione coinvolta è la Bbc: alcune presentatrici hanno fatto fronte comune per denunciare le molestie nell’emittente creando un gruppo, fino ad ora segreto. Il primo a finire nel mirino della loro attività è il conduttore sportivo George Riley, sospeso dalla Bbc dopo le accuse di molestie da parte di cinque donne.

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