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Gli anziani preferiscono vivere a casa loro

I servizi ai aiuto a domicilio hanno contribuito a migliorare la qualità di vita degli anziani Keystone

Approfittando tra l'altro della diffusione dei servizi di cure e di aiuto a domicilio, la maggior parte delle persone anziane possono vivere a casa loro.

Da uno studio, pubblicato martedì dall’Ufficio federale di statistica, traspare un graduale miglioramento delle condizioni di salute e di autonomia degli anziani.

Il numero di persone anziane che vivono nelle case di cura è leggermente diminuito a partire dagli anni ’90, grazie soprattutto a un migliore stato di salute della popolazione in età avanzata e alla promozione dei servizi di assistenza e cure a domicilio.

Lo rileva lo studio analitico «Âge et générations», realizzato da un gruppo di ricercatori delle Università di Ginevra e di Losanna, su incarico dell’Ufficio federale di statistica (UST).

I risultati di quest’analisi, che prende in esame diversi aspetti dell’invecchiamento demografico, sono stati presentati martedì nel corso di una conferenza stampa a Berna.

Meno autonomi da 95 anni

La percentuale di anziani che ricorreva più spesso alle case di cura era più elevata negli anni tra il 1970 e il 1990.

Nel decennio seguente si è notata una graduale diminuzione. Tra i motivi, oltre ad una migliore salute della popolazione di età avanzata e ad una maggiore offerta di aiuti a domicilio (Spitex), figura anche la moratoria nella costruzione di nuove residenze collettive applicata da alcuni cantoni.

Il numero di persone che vivono nelle case per anziani aumenta solo a partire dai 95 anni e questo vale soprattutto per le donne.

Per gli uomini la forma di vita che prevale resta quella del domicilio privato, indipendentemente dall’età.

Differenze cantonali

Per quanto riguarda la scelta di vivere in case per anziani, esistono tuttavia grandi differenze da un cantone all’altro.

I tassi piu alti di persone che accedono a queste «residenze» si rilevano nelle regioni centrali e orientali della Svizzera tedesca.

Percentuali più basse si registrano invece nei Cantoni romandi e nelle regioni settentrionale della Svizzera tedesca, grazie a una politica che mira a promuovere l’assistenza a domicilio delle persone anziane il più a lungo possibile.

L’analisi mostra inoltre che gli anziani tendono a vivere da soli: solo in alcune regioni più tradizionaliste della Svizzera centrale e orientale, di Friburgo, dell’alto Vallese e dell’alto Reno i vecchi continuano a vivere in famiglia.

Salute migliore

Secondo lo studio, si assiste negli ultimi anni ad un miglioramento delle condizioni di salute e della speranza di vita.

Nel 1992 le donne potevano calcolare di vivere in buona salute ancora per 11,4 anni dopo l’età di pensionamento, mentre gli uomini per 10,4 anni.

Nel 2002 le donne, a partire da 65 anni, potevano sperare in altri 13,3 anni di buone condizioni fisiche e gli uomini in altri 12,3 anni.

Anche qui emergono comunque grandi differenze a livello cantonale: a Basilea Campagna per esempio le donne hanno una speranza di vita media di 81,6 anni, a Ginevra di 84.

Per gli uomini è di 75 anni ad Appenzello Interno e di 79,1 a Nidwaldo.

swissinfo e agenzie

Secondo il censimento della popolazione realizzato nel 2000, in Svizzera è aumentata dal 1990 la speranza di vita delle persone pensionate.

Grazie al miglioramento delle condizioni di salute e dei servizi di assistenza a domicilio, dal 1990 è diminuito invece il numero degli anziani che vivono nelle case di cura.

Vi ricorrono soprattutto le persone di età superiore a 95 anni e, in particolare, le donne.

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