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Aiuto all’immigrazione, ridotta la pena a Bosia Mirra

L ex granconsigliera ticinese del Ps Lisa Bosia Mirra
L'ex granconsigliera ticinese del Ps Lisa Bosia Mirra si è vista ridurre la pena pecuniaria. Keystone

All'ex parlamentare ticinese Lisa Bosia Mirra è stata confermata in appello la condanna per incitazione all'entrata e alla partenza illegali di stranieri, come indicato nell'articolo 116 della Legge federale sugli stranieri ma ha altresì ottenuto una sensibile riduzione della pena pecuniaria (sospesa), da 8'800 a 2'200 franchi e l'annullamento della multa di 1'000 franchi.


L’esponente socialista, che era accusata di aver aiutato tre anni fa una ventina di profughi eritrei e siriani a passare il confine tra Lombardia e Ticino, è infatti stata prosciolta dall’altro reato di aiuto al soggiorno illegale, per la durata esigua dell’ospitalità – una notte – concessa ai migranti presso il suo domicilio.

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Le è stato inoltre riconosciuto di aver “agito per motivi non solo ideali ma, in parte, anche onorevoli, spinta dall’ansia di aiutare persone che vivevano momenti di evidente difficoltà e sofferenza”, secondo quanto scrivono i giudici.

Oltretutto, continua la sentenza, Lisa Bosia Mirra ha collaborato attivamente alle indagini e per questi fatti ha “già pesantemente pagato in termini di sofferenza e perdita di qualità di vita a causa di una campagna denigratoria (in particolare, via social) insolitamente e incomprensibilmente aspra e feroce”.

Non è stato per contro riconosciuto lo stato di necessità, nonostante i profughi, ammassatisi nei bivacchi allestiti nel parco sotto la Stazione San Giovanni di Como durante l’estate 2016, si trovassero in un’oggettiva situazione di grave angustia.

Contro la condanna l’ex granconsigliera ticinese ha già annunciato ricorso al Tribunale federale mentre Amnesty InternationalCollegamento esterno ha criticato il verdetto, nel quale peraltro viene riconosciuto che l’imputata non è una passatrice o una trafficante di migranti.

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