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Germania: Spd vira a sinistra ma (per ora) resta al governo

Norbert Walter-Borjans oggi a Berlino. KEYSTONE/EPA/FELIPE TRUEBA sda-ats

(Keystone-ATS) Hanno a cuore il destino della socialdemocrazia e vogliono “un passo come si deve a sinistra” i due nuovi leader dell’Spd in Germania. Niente assalto, però, almeno per il momento, alla Grosse Koalition.

Dopo il trauma del referendum di sabato scorso, con la clamorosa sconfitta del vicecancelliere Olaf Scholz, il congresso dei socialdemocratici ha confermato la svolta oggi a Berlino. Norbert-Walter Borjans è stato eletto presidente del partito con l’89,2% dei consensi. E anche Saskia Esken non ha affatto sfigurato, raccogliendo un decorosissimo 75,9%.

In serata sono stati eletti anche ben cinque vicepresidenti, fra cui spicca il nome del vero artefice della rivoluzione: il giovane leader dello Juso, Kevin Kuehnert, 30 anni, ritenuto da Spiegel il vero dominus del partito. Si è evitato così il braccio di ferro con il ministro del Lavoro Hubertus Heil: entrambi sono stati eletti con il 70% dei voti.

Borjans e Esken hanno mostrato di avere a cuore da tempo un’altra rotta, e di volerla seguire “senza paura”. “Se vogliamo un ritorno al partito di Willy Brandt, è dovuto un passo a sinistra. E dunque facciamo un passo a sinistra come si deve insieme”, ha detto Borjans rispondendo agli attacchi della stampa. “Non sentite che è arrivato un tempo nuovo?”, ha detto spronando dal palco a un po’ di euforia la Esken.

L’opzione di uscire dalla Grosse Koalition è stata esplicitamente bocciata. Ma le trattative o “comunque le si voglia definire per rispettare la sensibilità degli alleati”, si devono affrontare, ha chiarito il giovane che sta dietro a tutta questa rivoluzione, Kevin Kuehnert, leader dello Juso.

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