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Galleria del Sempione all’ora del risanamento

Durante l'incendio del 9 giugno 2011, nella galleria ferroviaria del Sempione sono stati misurati fino a 800 gradi centigradi di temperatura Keystone

L'ultracentenaria galleria del Sempione nei prossimi anni sarà sottoposta a una vera e propria operazione di ringiovanimento. L'imperativo di un risanamento completo era già chiaro prima dell'incendio del 9 giugno. I macchinisti esigono misure di sicurezza più severe.

Il Sindacato svizzero dei macchinisti e aspiranti VSLF chiede all’Ufficio federale dei trasporti (UFT) d’introdurre l’obbligo del dispositivo di inibizione della frenatura di emergenza e della fermata di emergenza su tutti i treni passeggeri che attraversano gallerie che superano i 4 chilometri di lunghezza. In Svizzera, attualmente questo requisito vige solo per il tunnel di base del Lötschberg.

Con questo dispositivo di disattivazione, un macchinista può portare un treno fuori da una galleria, anche se un passeggero ha tirato il freno d’emergenza. In caso di incendio, ciò è fondamentale per portare in salvo i passeggeri.

I macchinisti devono avere fiducia nella tecnologia

Le immagini dell’incendio del treno merci nella galleria del Sempione ricordano al macchinista delle Ferrovie federali svizzere (FFS) Hubert Giger, che è anche presidente del VSLF, le responsabilità che ha chi si trova nella locomotiva. “Esortano alla cautela, soprattutto prima di attraversare un tunnel”, dice a swissinfo.ch. “È una sorta di ammonimento ad eseguire il lavoro in modo corretto e pulito, in modo che non possa accadere una cosa del genere”.

Dopo l’incidente al Sempione, Giger non è che si senta veramente insicuro. “Un macchinista deve avere fiducia nella tecnologia, deve poter fare affidamento sulla segnaletica, sulle prescrizioni. Il sistema ferroviario funziona così. La paura non è buona consigliera per il lavoro nella locomotiva”.

La solitudine nella locomotiva

Come ci si sente quando si conduce da solo un treno merci attraverso un lungo tunnel? Hubert Giger ride. “Nella locomotiva si è comunque soli. Il macchinista è responsabile del convoglio. Poco importa se il treno trasporta passeggeri, merci o è vuoto. Si devono rispettare i segnali, le regole”.

Ma è pur vero che con certi treni merci ci si preoccupa: “Quando si trasportano merci pericolose, si prova una sensazione particolare”, ammette.

D’altra parte, però, è più facile gestire salvataggi, guasti o irregolarità di un treno merci, perché non ci si deve preoccupare dei passeggeri. “Quindi, in determinate situazioni problematiche un macchinista è un po’ più rilassato con un treno merci rispetto a un treno passeggeri”.

Più sicurezza

Dopo l’incendio del treno merci, le FFS vagliano ora se alcune riparazioni potranno essere effettuate nell’ambito dei lavori di ristrutturazione. La vecchia galleria del Sempione dovrà essere completamente risanata al più presto. La relativa autorizzazione dell’UFT è attesa per quest’autunno. I costi preventivati si attestano sui 135 milioni di franchi. I lavori dovrebbero essere conclusi nel 2014.

La ristrutturazione comporta un rafforzamento della sicurezza. Con la costruzione di cunicoli di collegamento tra i due tubi, le possibilità di evacuazione in caso di emergenza per i treni passeggeri sarà migliorata.

Anche cavi, impianti di illuminazione e di ventilazione saranno sostituiti. Secondo il portavoce delle FFS Christian Ginsig, comunque, nemmeno un nuovo impianto di ventilazione avrebbe potuto impedire

i danni causati dal fumo giovedì scorso.

Se divampa un incendio, si attiva una frenatura d’emergenza e non si può più continuare la corsa, ha poco a che fare con i dispositivi di sicurezza di un tunnel, aggiunge il macchinista Hubert Giger.

Gallerie molto vecchie e buie

La Svizzera in termini di sicurezza delle gallerie non è il fanalino di coda d’Europa, puntualizza il presidente del VSLF. Tuttavia oggi in Europa, soprattutto nelle metropolitane e anche nel tunnel della Manica, dalla Francia all’Inghilterra, vi sono prescrizioni di sicurezza molto elevate.

“La Svizzera è in una situazione un po’ speciale, nella misura in cui abbiamo parecchie gallerie molto lunghe, che sono vecchie e buie. Quindi sarebbe ora di realizzare le misure di sicurezza che rivendichiamo e di introdurre l’obbligo del dispositivo di inibizione della frenatura per l’attraversamento di tutti i tunnel lunghi”, spiega il macchinista.

Inoltre, l’illuminazione e la segnaletica sono importanti. “Le vecchie gallerie sono molto strette. Ciò che conta molto di più, però, è che in caso d’incendio si possa continuare a viaggiare. Se ci si trova in un tunnel senza cunicoli di emergenza e scoppia un incendio, a piedi non si ha alcuna possibilità di scampo”, afferma Giger.

Statisticamente un treno viaggia più sicuro in galleria che al di fuori. “Ma se divampa un incendio, è una catastrofe. Il sinistro al Sempione lo ha dimostrato in modo impressionante”.

Nel frattempo, la circolazione ferroviaria attraverso il tunnel del Sempione è tornata quasi alla normalità. Ciò grazie al fatto che circa a metà del traforo c’è un incrocio di emergenza che consente ai treni di passare da un tubo all’altro. Il tubo danneggiato, tuttavia, non sarà percorribile per diversi mesi. Prima dovranno essere eseguiti i lavori di riparazione.

Attraverso la galleria ferroviaria del Sempione per il momento i viaggiatori vengono trasportati con un treno navetta. Chi vuole recarsi a Milano deve cambiare a Briga e Domodossola. Ciò provoca circa 20 minuti di ritardo rispetto all’orario usuale.

Grazie al treno navetta è possibile raggruppare il traffico internazionale e quello locale in un solo convoglio. In questo modo si sfruttano al massimo le capacità del tunnel (due treni passeggeri e cinque merci all’ora), hanno indicato le FFS.

Questa situazione persisterà fin tanto che i vagoni bruciati non saranno trasportati fuori dalla galleria. I lavori di rimozione necessitano infatti chiusure temporanee di uno dei due cunicoli. Le operazioni di sgombero sono state temporaneamente sospese, perché le FFS vogliono avere le maggiori capacità possibili nel tunnel, per fare transitare più treni merci, in modo da recuperare i ritardi accumulati.

Fonte: Ats

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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