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Furia Trump in difesa Kushner, ‘fake media’ inventano

Donald Trump e il genero Jared Kushner. KEYSTONE/EPA ANSA/ETTORE FERRARI sda-ats

(Keystone-ATS) Le fughe di notizie sono ”bugie” inventate dai fake media. Donald Trump scarica la sua rabbia su Twitter per le indiscrezioni su Jared Kushner, uno dei suoi più stretti consiglieri e marito di Ivanka.

Rientrato alla Casa Bianca dopo i nove giorni all’estero, durante i quali ha accuratamente evitato la stampa, Trump si scaglia contro i media colpevoli di inventare le fonti da cui dicono di trarre informazioni. Incurante delle raccomandazioni dei suoi legali su un uso sconsiderato di Twitter, Trump con una raffica di messaggini esce allo scoperto dopo giorni di silenzio sul Russiagate. La Russia, così come Kushner, non vengono menzionati nei suoi tweet ma i riferimenti lasciano poco adito a dubbi e mostrano come la pressione stia salendo.

Le indagini sui possibili legami fra Trump e la Russia sono ormai giunte alla famiglia del presidente. E Trump sembra intenzionato a combattere: mentre la caccia alla talpa continua, il presidente vede il suo legale per definire la strategia da seguire e annulla gli appuntamenti non essenziali. Ma si prepara anche ad assumere altri legali con esperienza nelle indagini politiche e, soprattutto, si appresta a un rimpasto dell’ufficio stampa e delle relazioni esterne.

Se Sean Spicer sembra destinato a dire addio alla carica di portavoce, molti si interrogano sul ruolo che nella vicenda Kushner può giocare Steve Bannon. Lo stratega finora è rimasto dietro le quinte, depotenziato da Trump e uscito perdente proprio dallo scontro con il marito di Ivanka. Ma ora potrebbe tornare alla ribalta. E una prova della sua influenza sarà evidente nella decisione di Trump di restare o meno nell’accordo sul clima di Parigi, al quale Bannon è contrario. Seguono gli sviluppi neanche da troppo lontano Eric e Donald Jr, i figli di Trump sui quali è ricaduta la gestione dell’impero di famiglia. Secondo indiscrezioni i due hanno di recente visto i leader del partito repubblicano per definire una strategia, con un occhio alle elezioni del 2018 e del 2020.

Da quando è scoppiato lo scandalo, Kushner mantiene un profilo defilato. Ai suoi amici, riporta il New York Times, avrebbe detto di non voler mollare, mostrando però una crescente insofferenza per le continue battaglie alla Casa Bianca. Kushner avrebbe anche spiegato come, d’accordo con Ivanka, non abbia preso nessun impegno di lungo termine con il presidente, riservandosi di esaminare la sua posizione ogni sei mesi.

I democratici attaccano la Casa Bianca per la vicenda Kushner, i repubblicani sono cauti anche se nutrono dubbi sulla veridicità delle informazioni. Difende Kushner il segretario alla sicurezza nazionale, John Kelly. Una linea di comunicazione diretta e segreta ”che consenta di parlare con persone e organizzazioni che non sono particolarmente nostre amiche è una cosa buona” mette in evidenza Kelly, precisando che”solo perché si ha una linea segreta, se è questo quello che Jared ha chiesto, non vuol dire tenere le comunicazioni nascoste”. Una spiegazione che lascia perplessità in molti.

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