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Frontalieri, mini blocco dei ristorni per i debiti di Campione

Il governo ticinese verserà anche quest’anno i ristorni all’Italia - vale a dire la quota di imposte alla fonte sui redditi dei frontalieri prelevate dalla Svizzera che in base all’accordo del 1974 spettano a Roma - nonostante la mancata firma del governo gialloverde alla nuova intesa fiscale voluta fortemente da Berna.

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Ma tratterrà comunque quasi 4 milioni dagli 84,3 milioni dovuti, in attesa che vengano pagati i debiti di Campione d’Italia. Ritenuta la perdurante e crescente situazione debitoria del Comune nei confronti di vari enti del Cantone Ticino, recita una notaCollegamento esterno di Bellinzona, e “considerata la mancanza di informazioni e garanzie chiare da parte del governo italiano”, il Consiglio di Stato stornerà 80,5 milioni invece degli 84,3 previsti che sono destinati ai comuni di frontiera italiani. 

La parte rimanente, assicura Bellinzona, verrà versata solo dopo che saranno stati onorati i debiti dell’enclave.

Il precedente del 2011

Nulla a che vedere insomma con quanto avvenuto nel 2011, quando il governo ticinese bloccò la metà dei ristorni per i ritardi italiani nelle trattative sulla nuova intesa fiscale. Ma è indubbio che da tale decisione potrebbe crescere l’irritazione oltre confine, dove nelle scorse settimane non era stata ben accolta la mancata archiviazione alle Camere federali della mozione PantaniCollegamento esterno sulla chiusura notturna per motivi di ordine pubblico dei valichi doganali.

Anche a Berna, informata nelle scorse settimane sulle intenzioni dell’esecutivo cantonale, la mossa di Bellinzona potrebbe creare qualche imbarazzo. Proprio pochi giorni fa durante l’ora delle domande in Consiglio Nazionale il ministro degli Esteri, il ticinese Ignazio Cassis, aveva rispostoCollegamento esterno al deputato Marco Romano che “non sussiste nessun legame né materiale né giuridico tra l’accordo relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri e la situazione debitoria creatasi nell’enclave” e per questo motivo il governo federale riteneva che la questione dovesse essere risolta “indipendentemente dall’annuale versamento dei ristorni all’Italia”.

Nella nota diffusa in giornata dalle autorità ticinesi vengono anche auspicati progressi nelle trattative tra Ticino e Lombardia sul futuro regime fiscale dei lavoratori frontalieri che nonostante l’intesa del dicembre 2015 Roma non intende modificare per non inimicarsi una fetta importante dell’elettorato nelle zone di confine.  

La reazione cauta di Berna

Contattato da tvsvizzera.it in merito il Dipartimento federale degli affari esteri ha voluto ricordare che “secondo l’accordo italo-svizzero del 1974, la Svizzera ha l’obbligo internazionale di effettuare tale versamento”. Ma al contempo Berna “chiede all’Italia di onorare i debiti (contratti dal comune di Campione, ndr) ai fornitori di servizi ticinesi il più presto possibile, in conformità con l’impegno assunto”. Riguardo invece alla nuova intesa parafata nel 2015 sull’imposizione dei frontalieri viene evidenziato che “la Svizzera è da tempo pronta a firmare questo accordo, che è nell’interesse di entrambi i paesi e in particolare delle regioni limitrofe” ma “da parte italiana manca tutt’ora una presa di posizione chiara su questo tema”.

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