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La ricetta dell’OCSE per l’economia elvetica

L'economia svizzera ha perso velocità e fatica a riprendersi, secondo quanto ha segnalato l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (OCSE) che a Berna ha proposto alcuni interventi per raddrizzare la situazione, in particolare nei settori dell’energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni e nell’agricoltura.

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Quest’anno infatti il prodotto interno lordo elvetico si fermerà a un +0,8% e salirà dell’1,7% nel 2018, secondo le nuove stime dell’organizzazione che ha corretto al ribasso le precedenti previsioni di crescita (rispettivamente 1,5% e 1,9%).

L’OCSE in proposito ha ribadito la sua proposta di privatizzare completamente le imprese statali, in particolare Swisscom, che tra l’altro controlla l’italiana Fastweb, poiché a suo dire la presenza di attori pubblici forti limita gli spazi di concorrenza in settori strategici.

In quest’ottica gli esperti internazionali consigliano di rafforzare la Commissione federale della concorrenza (ComCo) e di adeguare i suoi poteri agli standard europei di lotta ai cartelli.

Ma le raccomandazioni dell’organizzazione economica investono anche aspetti sociali. In questo senso occorre agire sugli ostacoli che limitano la crescita professionale in particolare delle donne cui continua a gravare prioritariamente la gestione dei figli.

Su questo punto viene avanzata l’idea di potenziare le strutture di accoglienza e custodia dei bambini e di sgravare fiscalmente le coppie con prole che attualmente sono penalizzate dai vari regimi tributari cantonali e federale.

Un ulteriore campo di intervento riguarda la politica dei tassi bassi da parte della banca nazionale svizzera (BNS) che se da un lato ha avuto risultati sull’inflazione, dall’altro ha ridotto i margini di manovra di fronte a nuove possibili turbolenze. Inoltre ha esposto il settore bancario, in particolare le banche cantonali, sul mercato ipotecario nel quale possono affiorare rischi di insolvenza.

 

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