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Trump al WEF: il sogno americano è per tutti

Mezzo busto del presidente USA al pulpito dl WEF, sullo sfondo il logo World Economic Forum
Solo un breve riferimento ai cambiamenti climatici, in un discorso di 32 minuti sui successi del modello economico americano. Keystone / Gian Ehrenzeller

Il presidente statunitense Donald Trump è arrivato martedì a Davos, dove in mattinata ha preso la parola al Forum economico mondiale (WEF) e nel pomeriggio incontrerà Simonetta Sommaruga. Da parte sua la presidente della Confederazione, nel discorso d'apertura della 50esima edizione della manifestazione, ha parlato della minaccia di una catastrofe climatica, ma anche di odio e intolleranza.

Donald Trump, atterrato all’aeroporto di Zurigo-Kloten e trasferito in elicottero a Davos poco dopo le 10, soggiornerà in Svizzera sino a mercoledì. Sono previsti incontri anche con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e con il presidente iracheno Barham Salih, ma non con responsabili iraniani. L’Iran, in relazioni tese con gli USA dopo l’uccisione del generale Suleimani, ha rinunciato a presenziare a Davos.

Qualche ora prima del suo arrivo, il presidente americano aveva twittatoCollegamento esterno di voler incontrare in Svizzera i “leader mondiali dell’economia” al fine di riportare “centinaia di miliardi agli Stati Uniti”. “Siamo di gran lunga il numero uno nell’Universo”.

Il giorno dell’impechment. Lo scorso anno, Donald Trump non aveva preso parte al WEF a causa dello ‘shutdown’. Quest’anno è a Davos nonostante l’avvio, in giornata, del processo di impeachment nei suoi confronti al Senato americano. Alla Casa Bianca si guarda con favore a questa “pausa” durante la quale il presidente appare impegnato di fronte a una platea internazionale a trattare con i leader economici e i rappresentanti politici mondiali.

Un modello economico per tutti

Nel discorso al WEF, come atteso, Trump si è concentrato sulla crescita economica degli Stati Uniti (“un boom che non avevano mai vissuto prima di adesso”) e delle politiche avviate dall’amministrazione per favorire imprese e investimenti nel Paese. Evocati l’accordo commerciale con la Cina e quello di libero scambio con Canada e Messico (NAFTA). 

Il presidente USA ha parlato di risveglio del sogno americano, un modello economico che considera adatto a tutti i Paesi, e dell’ambizione statunitense all’indipendenza energetica. In un solo, breve riferimento ai cambiamenti climatici ha invitato “a non lasciarsi incantare dai profeti dell’apocalisse”.

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“Il giusto equilibrio”

“The world is on fire”, il mondo sta bruciando: così ha esordito Simonetta Sommaruga, presidente della Confederazione e ministra dell’ambiente, nel discorso di apertura del 50esimo Forum economico. E se il mondo è in fiamme, “non possiamo lasciare soli i pompieri: anche i politici e la società devono agire”.

Una donna in abito rosso e un uomo in abito formale su un palco, si intravvede platea in primo piano sfocata
Sommaruga introdotta dal patron del WEF Klaus Schwab. Keystone / Gian Ehrenzeller

Gli incendi nella foresta amazzonica e quelli che stanno devastando l’Australia, ha detto, mostrano che quando gli interessi economici sono posti al di sopra del buon funzionamento della natura (quando insetti, animali e piante scompaiono, sterminati dall’uomo, da insetticidi, pesticidi e monoculture) le conseguenze per l’essere umano e per l’economia sono drammatiche”. “La biodiversità e la protezione del clima non sono un passatempo per idealisti”, ha aggiunto, “ma sfide serie con cui i politici e le imprese si devono confrontare”.

Anche la politica internazionale ha bisogno di equilibri, ha proseguito Sommaruga. “Oggi guardo allo stato del mondo con preoccupazione. In alcune regioni, l’intolleranza, l’odio, il pregiudizio, la vendetta sono fomentati nell’intento di raggiungere obiettivi politici. Non dimentichiamoci le lezioni che ci insegna la natura. L’eccesso in un senso può provocare pesanti contraccolpi nel senso opposto”. 

“Impegniamoci dunque qui e ora nel dialogo e nella ricerca di un equilibrio che giovi a tutti gli esseri umani”, ha concluso: è questo l’obiettivo di Davos.

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 “Mi ascoltano, ma nulla cambia”

“C’è una maggiore consapevolezza e il cambiamento climatico è diventato un tema caldo. Ma da un altro punto di vista non è stato fatto nulla: le emissioni di CO2 non sono state ridotte ed è questo il nostro obiettivo”. Così l’attivista per il clima Greta Thunberg, che ha preso la parola durante un incontro al Forum economico mondiale, prima dell’arrivo di Trump.

Thunberg ha promesso che manifestazioni come la marcia per il clima di centinaia di persone negli ultimi tre giorni da Landquart a Davos sono “solo l’inizio”. L’attivista ha auspicato che “si inizi ad ascoltare la scienza e si inizi a considerare la crisi per quello che è”. Quanto al suo, personale impegno “non posso certo lamentarmi di non essere ascoltata, vengo ascoltata in continuazione. Ma la scienza, e i giovani, in generale non sono al centro del dibattito sul clima”.

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