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Vladimir Zelensky trionfa alle presidenziali in Ucraina

I risultati sono ormai praticamente ufficiali: il comico Vladimir Zelensky ha ampiamente sconfitto il presidente uscente Petro Poroshenko.

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Vladimir Zelensky – candidato del partito Servitore del popolo, come l’omonimo show in cui interpretava i panni di un semplice professore catapultato dagli eventi alla guida del Paese – ha sbaragliato il presidente in carica Petro Poroshenko.

Dopo lo spoglio di oltre l’85% delle schede, il comico di 41 anni ha conquistato il 73,2% dei voti contro il 24,4% andati al suo avversario, ha indicato la Commissione elettorale.

Cinque anni dopo la rivoluzione sfociata nella cacciata del presidente filo-russo Viktor Janukovic e nell’elezione di Poroshenko, gli ucraini hanno così deciso di rimescolare ancora una volta le carte sul tavolo.

Poroshenko ha ammesso la sconfitta: “Il mese prossimo lascerò la mia carica, questa è la scelta degli ucraini: accetto questa decisione ma voglio sottolineare che non abbandonerò la politica”, ha affermato.

“Rilanciare” il processo di pace

“Non vi deluderò”, ha dal canto suo dichiarato il vincitore, prima di rivolgersi a “tutti i paesi dell’ex blocco sovietico”: “Guardateci! Tutto è possibile”.

Zelensky ha poi cercato immediatamente di gettare acqua sul fuoco per quanto riguarda il conflitto con la Russia, affermando che intende “rilanciare” il processo di pace. Il ministro degli esteri russo Dimitri Medvedev ha da parte sua dichiarato che con l’elezione di Zelensky, Mosca ha “l’opportunità” di migliorare le sue relazioni con il vicino occidentale.

Durante la campagna elettorale, Zelensky ha promesso di “spezzare il sistema”, senza tuttavia deviare del corso filo-occidentale seguito dal paese. Il risultato netto con cui si è imposto riflette la sfiducia degli ucraini nei confronti della loro classe politica, di cui Petro Poroshenko è un veterano.

A 53 anni, il presidente uscente ha pagato per gli innumerevoli scandali di corruzione dall’indipendenza del 1991, le difficoltà economiche di uno dei paesi più poveri d’Europa e la sua incapacità di porre fine al conflitto con la Russia.

Le sfide con cui è confrontata questa ex repubblica sovietica sono immense. L’arrivo al potere dei filo-occidentali nel 2014 è stato seguito dall’annessione della Crimea da parte della Russia e da una guerra con i separatisti filo-russi nell’est del paese che in cinque anni ha causato la morte di circa 13’000 persone.

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