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In Cechia trionfano gli euroscettici

Le elezioni parlamentari nella Repubblica Ceca sono finite con il trionfo assoluto di Andrej Babis, il magnate populista leader del movimento Ano 2011, che si è affermato con un grande distacco dagli altri otto partiti entrati in parlamento. In una tornata elettorale che segna la totale sconfitta per i socialdemocratici, che potrebbero uscire dal governo per l'opposizione, lanciando un nuovo flop della sinistra europea. Volano, piazzandosi al secondo posto, i populisti di un partito anti-islam ed euroscettico.

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Babis, controverso imprenditore messo alla porta dal governo uscente per le accuse di frode che lo hanno travolto mentre occupava il dicastero alle finanze, è affidabile per il 30% dei cechi e adesso può diventare premier. È contro i profughi islamici, contro l’adozione dell’euro, contro il diktat di Bruxelles. Come il capo di Stato, Milos Zeman. E lo stesso Zeman ha più volte dichiarato di voler dargli la possibilità di formare il governo “anche se fosse stato in carcere”.

Non è affatto chiaro, però, con chi possa governare: fino a ieri, Babis è apparso isolato nello scacchiere politico nazionale. Il suo braccio destro, Jaroslav Faltynek, ha già annunciato di volersi rivolgere in primo luogo ai partner di governo, i socialdemocratici del Cssd e i popolari Kdu-Csl. Anche se il Cssd del premier Bohuslav Sobolka, precipitato al 7,2%, fa parte di coloro che sono stati chiaramente sconfitti.

Socialdemocratici sconfuitti

“Abbiamo combattuto, abbiamo perso”, ha ammesso il leader Lubomir Zaoralek, evidentemente deluso. Secondo il ministro dell’interno Milan Chovanec, il Cssd sarebbe disposto a trattare sul nuovo governo con Ano ma senza “politici sotto accusa”, altrimenti è pronto “a consolidarsi nell’opposizione”. Un chiaro veto sul nome di Babis. Secondo l’agenzia Ctk, Ano potrebbe formare una coalizione a due con gli estremisti euroscettici e anti-islamici del Partito della Libertà e della democrazia diretta (Spd) dell’imprenditore ceco giapponese Tomio Okamura (10,68%). Esclusi dalle trattative non sono neanche i Pirati (10,74%), o i comunisti non riformati (Kscm) con il 7,8%.

Alcune formazioni – come i Civici democratici (Ods), il più forte partito della destra arrivato al secondo posto con l’11% – hanno dichiarato di non essere disposti ad accordi con Ano.

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Chi è Babis?

Origine slovacca, Andrej Babis, è proprietario della holding agrochimica e alimentare Afrofert (oltre 250 imprese), e dal 2013 appartiene a lui anche il gruppo mediatico Mafra, che pubblica i più giornali più letti. In politica nel 2011, con la fondazione dell’Azione dei cittadini scontenti, alle elezioni parlamentari nel 2013 è arrivato secondo, ed è entrato nella coalizione governativa con il Cssd e il Kdu-Csl. Dal 2014 al 2017 Babis è stato vicepremier e ministro delle finanze. 

A febbraio 2017 i deputati sono riusciti a far passare – nonostante il veto del presidente – la normativa sul conflitto di interessi, la cosiddetta Lex Babis, per garantire l’imparzialità dei politici, ma il magnate aveva già rimediato, intestando le sue proprietà a fondi fiduciari. A maggio scorso Babis è stato sollevato dalle cariche governative dal premier, in seguito a operazioni finanziarie fraudolenti ed è stato travolto dallo scandalo su tentativi di influenzare i suoi media mentre ad agosto è arrivata l’accusa di frode sui finanziamenti dell’Ue.

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