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Il peso dei contadini sulla politica agricola

Gli agricoltori sono il gruppo professionale più rappresentato nel parlamento svizzero. Il loro influsso si è fatto sentire anche nei dibattiti dell’ultima sessione delle Camere federali sulle sovvenzioni destinate all’agricoltura. (SRF/swissinfo.ch)

Ventisei membri della Camera del popolo, distribuiti in quasi tutti i partiti, sono di professione contadini o agronomi. Occupano quindi il 13% dei seggi, mentre in Svizzera solo il 3,5% della popolazione attiva lavora nel settore agricolo. 

Grazie alla sua rappresentazione sproporzionata questo gruppo riesce spesso ad influenzare la politica agricola nazionale. Il suo potere è emerso anche nei dibattiti dell’ultima sessione del parlamento dedicati alle sovvenzioni versate all’agricoltura. 

Presentando il preventivo della Confederazione per il 2015, il governo aveva proposto misure di risparmio per 700 milioni di franchi, di cui quasi 128 milioni a carico del settore agricolo. Dopo lunghi dibattiti, le due Camere hanno però deciso di ridurre di solo 29 milioni i fondi destinati a sostenere la produzione e la promozione sul mercato dei prodotti agricoli. 

Per finire gli aiuti versati annualmente al settore agricolo resteranno così ad oltre 2,8 miliardi di franchi. Diversi rappresentanti politici hanno sottolineato il fatto che questi fondi non potevano essere tagliati, dal momento che erano già stati promessi agli agricoltori nel quadro della politica agricola 2014 – 2017. 

“La proposta del governo non prevedeva di dare agli agricoltori quanto spettava loro”, ha dichiarato Thomas Hefti, un senatore del Partito liberale radicale che rappresenta il canton Glarona. 

Secondi i sostenitori di una riduzione delle sovvenzioni, anche il settore agricolo avrebbe dovuto sopportare buona parte dei tagli del budget della Confederazione. Criticando il potere della lobby dei contadini, la deputata del Partito socialista Barbara Gysi ha dichiarato che le generose sovvenzione concesse all’agricoltura compromettono l’equilibrio strutturale del bilancio federale. 

Anche la senatrice socialista Anita Fetz ha difeso i tagli proposti dal governo. A suo avviso, la situazione finanziaria delle aziende agricole “non è così terribile come vuol farlo credere la lobby dei contadini”. Un’opinione non condivisa dalla maggioranza della Camera dei cantoni, che ha deciso nuovamente di fare un gesto in favore degli agricoltori. 

I parlamentari hanno invece respinto una proposta dell’Unione democratica di centro, che chiedeva di ridurre di quasi 100 milioni di franchi il budget destinato all’aiuto allo sviluppo e alla cooperazione e di attribuire anche questo importo a sostegno dell’agricoltura svizzera.


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