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Finisce l’era Castro a Cuba

Miguel Diaz-Canel è l'unico candidato alla successione di Raul Castro, che sarà decretata oggi dall'Assemblea nazionale cubana.

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Questo oscuro funzionario dell’apparato di partito subentrerà quindi ai fratelli Castro alla testa del governo, marcando così un netto cambio generazionale nella storia dell’isola caraibica (è nato infatti l’anno dopo la rivoluzione del 1959).

Da parte sua l’86enne Raul Castro, sopravvissuto al fratello Fidel, manterrà fino al 2021 la segreteria del Partito Comunista e da quella posizione continuerà ad esercitare la sua influenza sulla vita politica cubana.

Ieri i 605 deputati dell’Assemblea nazionale – il parlamento unicamerale cubano – si sono riuniti all’Avana per inaugurare la nona legislatura che si è aperta con la proclamazione, da parte della presidente della commissione per le candidature Gisela Duarte, della lista unica di candidati per i diversi incarichi, che includeva Diaz-Canel alla presidenza del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri. Successivamente, la sessione è stata sospesa, per dare tempo ai deputati di studiare il curriculum dei candidati.

Nato nel 1960, Diaz-Canel ha scalato l’intera gerarchia del Pcc: laureato in ingegneria elettronica nel 1982, ha iniziato la carriera nel partito nel 1993, quando è diventato primo segretario del Pcc nella sua provincia natale, Villa Clara (nel Centro-nord dell’isola). Dal 2009 al 2012 è stato ministro dell’Educazione e da allora ricopre quello che fino ad oggi era il suo incarico principale, quello di primo vicepresidente del Consiglio di Stato.

Malgrado la sua rapida ascesa nelle gerarchie interne del regime, finora è stato un dirigente di basso profilo, scarso carisma e posizioni poco note a gran parte della popolazione dell’isola. Secondo gli osservatori Diaz Canel intende proseguire sulla via delle riforme delineate nel 2008 da Raul Castro ma in modo assai prudente e limitato. 

In particolare è stato sottolineato come Diaz-Canel abbia approvato il recente congelamento del nascente settore privato (i cosiddetti “cuentapropistas”) mentre si è detto favorevole all’unificazione monetaria fra il peso convertibile (che vale nel turismo e per i prodotti d’importazione) e il peso cubano.

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