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Cyber-crimine costa in media 11,7 milioni dollari a imprese

I cyber-attacchi stanno costando alle imprese del mondo una media di 11,7 milioni di dollari. KEYSTONE/EPA DPA/DANIEL NAUPOLD sda-ats

(Keystone-ATS) I cyber-attacchi stanno costando alle imprese del mondo una media di 11,7 milioni di dollari.

Il primato per i danni più onerosi spetta agli Usa con 21,22 milioni, quasi il doppio della media globale. A dirlo è uno studio di Accenture e Ponemon Institute pubblicato in occasione del CyberTech Europe 2017, evento sulla sicurezza informatica in programma oggi e domani a Roma.

Stando ai dati, in media ogni impresa subisce 130 violazioni all’anno. Le società dei settori dei servizi finanziari e dell’energia sono le più colpite, con un costo medio annuo rispettivamente pari a 18,28 e 17,20 milioni di dollari. Cresce anche il tempo necessario per risolvere le criticità: per rimediare agli attacchi con “insider” malevoli sono necessari in media 50 giorni, mentre i “ransomware”, cioè i software che rendono computer e smartphone inutilizzabili finché non si paga un riscatto, richiedono in media 23 giorni.

In alcuni paesi i costi medi sostenuti dalle aziende a causa del crimine informatico registrano un aumento consistente: gli Usa sono passati da 17,36 milioni nel 2016 a 21,22 milioni di dollari nel 2017. Nello stesso periodo, in Germania i costi sono saliti da 7,84 a 11,15 milioni, in Giappone da 8,39 a 10,45 e nel Regno Unito da 7,21 a 8,74.

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