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Frontalieri, il casellario giudiziale fa proseliti a Berna

Osteggiato dal Governo federale (e da Roma) il casellario giudiziale richiesto ai frontalieri per l’ottenimento del permesso di lavoro in Ticino ha trovato importanti sostegni a livello parlamentare.

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L’iniziativa cantonale per estendere questo obbligo a tutti i cantoni ha ricevuto l’avallo, dopo il pronunciamento positivo in ottobre della speciale commissione del Consiglio degli Stati, anche del Consiglio nazionale. La Commissione istituzioni politiche della Camera bassa ha approvato la proposta ticinese con 13 voti contro 11.

Un risultato non scontato alla vigilia ma che dà vigore alle rivendicazioni ticinesi nel contenzioso con Berna. È noto infatti che difficilmente le iniziative cantonali riescono a superare lo scoglio del parlamento federale.

Il Consiglio federale nello scorso mese di maggio aveva chiesto a Bellinzona di ricercare misure alternative al casellario giudiziale, ritenuto di dubbia compatibilità con gli accordi di libera circolazione. Per questo motivo la sua introduzione un anno e mezzo fa continua a essere di ostacolo alla firma dell’accordo sui frontalieri, su cui nel dicembre 2014 era stata raggiunta un’intesa tra le delegazioni dei due paesi.

Spetterà ora al governo individuare le basi legali opportune per dare attuazione all’iniziativa ticinese.

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