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Perdite miliardarie per gli ospedali svizzeri

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Nelle scorse settimane gli ospedali svizzeri hanno dovuto concentrarsi quasi esclusivamente sulla pandemia, creando anche strutture ad hoc, come il centro di triage all'entrata dell'ospedale La Carità di Locarno. Ciò ha causato perdite miliardarie. Keystone / Samuel Golay

Quest'anno gli ospedali e le cliniche svizzere subiranno perdite comprese tra 1,7 e 2,9 miliardi di franchi per la crisi provocata dal coronavirus. La causa? La sospensione per quasi due mesi dei trattamenti meno urgenti e l'assunzione di personale supplementare.

A pubblicare le previsioni del danno economico è stata H+, l’associazione ombrello degli ospedali svizzeri. Nel comunicatoCollegamento esterno diramato venerdì, l’organizzazione precisa che sino a fine aprile le perdite ammontavano “a circa 1,5-1,8 miliardi di franchi” e che entro la fine dell’anno il danno potrà aumentare di un ulteriore miliardo.

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Secondo la proiezione elaborata dall’associazione Spitalbenchmark, la maggior parte del mancato guadagno è dovuta alla sospensione di tutti gli interventi non prioritari ordinata dal Governo svizzero il 13 marzo scorso e ripresi solo il 27 aprile. L’assunzione di personale supplementare per far fronte alla pandemia ha da parte sua generato costi supplementari per una cifra compresa tra 300 e 500 milioni di franchi. A incidere sulle spese sono state anche le misure igieniche accresciute.

Per H+ questi danni economici devono ora essere compensati dallo Stato federale, dai Cantoni e dalle compagnie assicurative. “È ora di smetterla di giocare allo scaricabarile sulla ripartizione dei costi”, ha dichiarato la presidente dell’associazione Anne-Geneviève Bütikofer, citata nel comunicato. H+ chiede al Governo di indire con urgenza un vertice a livello nazionale sulla sanità, che riunisca tutti gli attori importanti.

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Chi pagherà?

Per il presidente della Conferenza latina degli affari sanitari e sociali, il ministro della sanità di Neuchâtel Laurent Kurth, la Confederazione ha un ruolo da svolgere nella risoluzione del problema, poiché la perdita di entrate è stata provocata da un suo intervento. Anche le compagnie assicurative non possono chiamarsi fuori, poiché “non hanno pagato delle prestazioni per le quali hanno riscosso i premi”.

Le casse malattia non la vedono nello stesso modo. Curafutura – una delle due associazioni ombrello degli assicuratori – sottolinea che le compagnie sono autorizzate a finanziare solo i servizi forniti e che non esiste base legale per una partecipazione a questi maggiori costi degli ospedali. A intervenire devono essere invece Confederazione e Cantoni, precisa il portavoce di Curafutura Adrien Kay. L’associazione si dice però disposta a negoziare degli adeguamenti delle tariffe con i fornitori di prestazioni.


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