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Rinviato il lancio del primo volo ‘privato’ della Nasa

Il razzo sulla rampa di lancio.
Per vederlo in volo bisognerà attendere fino alle 21.22 (ora svizzera) di sabato 30 maggio. Keystone

È stato rinviato a causa del maltempo il lancio della Crew Dragon della SpaceX, questo a pochi minuti alla partenza da Cape Canaveral, Florida. Il lancio, condizioni meteo permettendo, verrà effettuato il prossimo 30 maggio.

Si tratta del primo volo con equipaggio dal territorio americano dal 2011. I due astronauti scelti per la missione sono i veterani Doug Hurley e Bob Behnken che hanno raggiunto la rampa di lancio a bordo di una Tesla, marchio automobilistico che come SpaceX è stato fondato dall’imprenditore Elon Musk, il quale ha ricevuto dalla NASA l’incarico di portare i due astronauti sulla stazione spaziale internazionale.

A far decidere per il rinvio sono state le luci rosse su tre delle condizioni meteo che devono essere rispettate per il lancio, relative ai valori fuori della norma dei campi elettrici in superficie, formazioni di cumulonembo sulla zona del lancio e pericolo di fulmini.

Fino all’ultimo momento si è atteso un miglioramento delle condizioni meteo, nella speranza che si aprisse una cosiddetta ‘finestra istantanea’ di lancio. Questo non è accaduto e di conseguenza bisognerà attendere fino alle 21.22 (ora svizzera) di sabato 30 maggio.

Viaggio a vuoto per Trump e Melania

Il presidente americano a bordo dell’Air Force One era giunto a Cape Canaveral, in Florida, con la first lady Melania e il vicepresidente Mike Pence per assistere all’evento. Il presidente americano ha visto cancellare il lancio circa quindici minuti dopo il suo arrivo al Kennedy Space Center. 

Il tycoon sperava di celebrare un momento storico, quello del ritorno nello spazio degli Stati Uniti dopo un decennio, oscurando in qualche modo la notizia del traguardo superato dei 100 mila morti americani per il coronavirus. “Non vedo l’ora di tornare da voi sabato”, ha poi twittato Trump.

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Ritorno nello spazio

A quasi dieci anni dall’ultima volta, un equipaggio tornerà a decollare verso lo spazio dal suolo americano. La missione Demo-2 metterà fine alla dipendenza statunitense dalla Russia che dura dal 2011, anno in cui andarono in pensione gli Space Shuttle. In questo periodo la Nasa ha infatti dovuto utilizzare a caro prezzo le Soyuz russe lanciate da Baikonur in Kazakistan per far decollare i propri astronauti.

Ma si tratta di un passo storico anche perché il razzo Falcon-9 e la capsula Crew Dragon sono prodotti da un’azienda privata, di proprietà dell’imprenditore Elon Musk.

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