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PyeongChang, al via i Giochi del disgelo

Un anello illuminato di bianco al centro di uno stadio sul quale sfila la delegazione di atleti coreani.
Atleti nord- e sudcoreani, ultima delegazione a sfilare, entrano nell'Olympic stadium. Keystone

Si sono aperti venerdì, nel segno della disgelo tra le due Coree, i Giochi olimpici invernali di PyeongChang. Mentre gli atleti del Sud e del Nord sfilavano insieme, i leader dei due Paesi si salutavano in tribuna d'onore.

Una stretta di mano: un gesto che in passato, e in altri contesti, era bastato per passare alla storia. Lo sport dà così il suo contributo al dialogo tra i due Paesi divisi dalla fine della seconda guerra mondiale.

La sfilata sotto un’unica bandiera, raffigurante la penisola coreana in azzurro su sfondo bianco (e con un’unica tenuta sportiva, bianca con la sola scritta ‘Korea’), è stata l’apice di una cerimonia il cui leit motiv era ‘Peace in motion’, “la pace in cammino”.

Occhi puntati altrove

Uno spettacoloCollegamento esterno in sei atti, cominciato con il viaggio nel tempo di cinque bambini, guidati da una tigre alla ricerca, appunto, della pace.

Uno show seguito con un occhio fisso alla tribuna d’onore, dove il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, ha preso posto salutando con una stretta di mano Kim Yo-jong, sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un.

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Unico momento di tensione, ma fuori dallo Stadio olimpico, una manifestazione contro il regime del Nord che ha portato qualche attrito con la polizia. 

Una serata gelida nella temperatura, ma che si è svolta nel migliore dei modi per il presidente del Cio Thomas Bach -che temeva ben altre tensioni- e che si è conclusa presto, rispetto alle cerimonie recenti.

L’ultimo passo della torcia olimpica verso il tripode è stato affidato a Yu Na Kim, campionessa olimpica di pattinaggio a Vancouver.

Le ambizioni rossocrociate

La delegazione svizzera, guidata dal fondista Dario Cologna, è con 168 atleti la più numerosa della storia olimpica sotto bandiera elvetica.

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L’obiettivo, ambizioso, è quello di conquistare più medaglie che alle olimpiadi di Sochi. Quindi almeno 12.


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